Ragusa pensa alla prima trasferta a Marigliano.  Raciti: “I miei ragazzi sono stati molto bravi”

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Ragusa pensa alla prima trasferta a Marigliano. Raciti: “I miei ragazzi sono stati molto bravi”

Calcio, serie D/I

Il Ragusa archivia la Coppa Italia e prepara la lunga trasferta di Napoli sul campo della Mariglianese. Il passaggio del turno di Coppa ai danni del Canicattì ha lasciato postumi importanti per due giocatori come Strumbo, che lasciato il campo per una distorsione, e Valera, che ha accusato una distrazione all’adduttore. Difficile che sia il difensore sia l’attaccante possano scendere in campo a Marigliano. In tribuna ma anche negli spogliatoi la causa principale è il terreno di gioco irregolare, sul quale è impossibile gestire la palla e che rappresenta un’insidia per caviglie e tendini dei giocatori.  Filippo Raciti sorvola sull’argomento e preferisce concentrarsi sulla prestazione della squadra. Dice il tecnico azzurro: “Dopo che arrivi da una sconfitta, la vittoria fa sempre morale, fa sempre piacere. Il tutto ha generato quel quid di entusiasmo che non guasta. I ragazzi hanno dato vita a una buonissima prestazione nell’arco dei novanta minuti. Abbiamo fatto ruotare molti elementi, in particolare quelli che non avevano giocato con il Catania. Sono contento di chi è partito dall’inizio e di chi è entrato in corso d’opera. Credo che, anche se alla fine il passaggio del turno è arrivato dopo i calci di rigore, nell’arco del match non ho nulla di cui potermi lamentare e questo comunque era quello che avevo chiesto ai ragazzi, dare vita, cioè, a una prestazione buona, importante, avevo chiesto di tornare, se possibile, alla vittoria, e questo è accaduto”. Per il direttore generale, Alessio Puma, la gara contro il Canicattì ha confermato la bontà dell’organico: “Si sta rivelando all’altezza della situazione, così come speravamo. Per noi essere in Serie D è un impegno non da poco ma lo stiamo onorando nella maniera migliore”. A margine della partita da rilevare la perdurante protesta del tifo organizzato (non più di 30 persone) che ha disertato la tribuna ed ha scelto, invece, di seguire da dietro il muro di cinta sostenendo con qualche coro i giocatori.