Corriere di Ragusa Cronaca

Botte da orbi e tracce di sangue a Vittoria. Il sindaco: “Fermatevi”

Un’altra rissa che ha coinvolto un gruppo di giovinastri si è verificata a Vittoria, con tanto di copiose tracce di sangue lasciate per terra, evidente testimonianza che uno o più soggetti coinvolti sia rimasto ferito. Episodi violenti che allarmano i residenti, e non solo. Indagano le forze dell’ordine per acquisire testimonianze, immagini delle telecamere di sorveglianza ed altri elementi utili a risalire all’identità dei rissosi, alcuni dei quali sarebbero minorenni. E sempre minorenni erano stati appena qualche giorno fa i protagonisti di una rapina con pestaggio ai danni di un ragazzo in una delle strade della movida estiva a Scoglitti. Al giovane erano stati sottratti con la forza una catenina d’oro che portava al collo e lo smartphone, tutto in pieno giorno. Il giovane era stato accerchiato da più giovinastri, almeno 3, che lo avevano bloccato. Mentre uno gli aveva strappato la catenina dal collo, un altro lo aveva minacciato, facendosi consegnare il telefonino. La vittima, che aveva accennato una reazione, sarebbe anche stata colpita con un corpo contundente, forse una spranga, e lasciato dolorante a terra. Il branco, a quanto pare composto in tutto o in parte anche da minorenni, si era poi dileguato. Il ragazzo rapinato era stato dunque condotto al pronto soccorso dove gli erano state riscontrate contusioni guaribili in una settimana. Su questi reiterati episodi di violenza interviene il sindaco Francesco Aiello, che lancia l’invito a fermarsi finché si è ancora in tempo. “I video dei minori non si possono pubblicare – dice Aiello – ma trasmetterli a vigili urbani, polizia e carabinieri sì, perché proprio i video di via Curiel lasciano intravvedere situazioni gravi che richiedono attenzione. Molti cittadini segnalano atteggiamenti aggressivi e violenti rispetto ai quali è nostro dovere intervenire. Questi ragazzi – prosegue il primo cittadino – rischiano di essere segnalati al magistrato, e noi non vorremmo. Ma lo faremo se non si fermano. Noi cerchiamo di attivare canali di dialogo con loro, di prevenire abusi e sostenere la crescita. Ai genitori – conclude Aiello – chiediamo però di intervenire per fermare questa deriva”.

Condividi questo