La pittura come atto di resistenza contro la frattura della gerarchia originaria. Mostra di Gianluca Lauretta a Modica

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La pittura come atto di resistenza contro la frattura della gerarchia originaria. Mostra di Gianluca Lauretta a Modica

MODICA – L’artista modicano Gianluca Lauretta espone le sue opere domenica sera nella struttura ricettiva Stacci, in contrada Cannizzara, nel cuore delle campagne modicane. In questo nuovo progetto artistico, la pittura di Gianluca Lauretta sopraggiunge inaspettata agli occhi dell’osservatore come opera destrutturata, ridimensionata all’estremo nel risultato estetico, eppure si percepisce pienamente elaborata e metabolizzata nel lungo e meticoloso processo creativo. In queste tele la materia non si limita a esistere: respira, vibra, resiste per poi dileguarsi in un mondo in frantumi. Qui la pittura non sopravvive all’armonia, piuttosto, la sfida, la dissolve, ne lascia soltanto il respiro incerto, la traccia che resiste.

In un tempo in cui l’armonia sembra un’illusione perduta, la pittura di Gianluca Lauretta non cerca consolazione, ma è un appello alla responsabilità: ci chiede di fermarci nella frattura, di sentire l’assenza come presenza, la resistenza come ultima forma di bellezza. Queste opere offrono l’occasione di intraprendere un percorso immersivo nell’universo pittorico di Gianluca Lauretta, dove le tele non raccontano, non illustrano: vivono il processo. Stratificazioni, abrasioni, sospensioni di senso; garze a ricucire gli strappi, a rimarginare le ferite, che si trasformano in tracce di un sentimento infranto. La pittura allora si fa atto di resistenza, fragile ma necessario: un tentativo di nominare il caos, di dare forma all’assenza, di ricordare che un equilibrio, per quanto perduto, continua a vibrare nella materia residua.