Aeroporto di Comiso verso il baratro con possibilità di chiusura e posti di lavoro a rischio: il sindaco di Acate Fidone si rivolge alle istituzioni. Convocato vertice urgente a Ragusa

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Aeroporto di Comiso verso il baratro con possibilità di chiusura e posti di lavoro a rischio: il sindaco di Acate Fidone si rivolge alle istituzioni. Convocato vertice urgente a Ragusa

COMISO – Il Sindaco di Acate Fidone ha inviato una nota formale indirizzata a tutti gli attori istituzionali coinvolti nella gestione e nel futuro dell’Aeroporto di Comiso, esprimendo la propria posizione in merito allo stato di abbandono in cui versa lo scalo e sollecitando un’azione immediata e coordinata per il suo rilancio. Nella comunicazione, Fidone ribadisce la strategicità dell’aeroporto per tutto il Sud Est della Sicilia e chiede investimenti concreti, una nuova governance partecipata, l’attivazione di nuove rotte e un piano industriale serio. Il Sindaco sottolinea la necessità di un’azione corale da parte delle istituzioni locali, regionali e nazionali, invitando anche il Comune di Comiso (socio della società di gestione Sac) a chiarire la propria posizione ufficiale sulle scelte sinora adottate.

Il Sindaco informa, inoltre, che non potrà prendere parte all’incontro previsto per venerdì 30 maggio, di cui ha avuto notizia solo informalmente e per il quale, a 48 ore dall’appuntamento, non risulta pervenuta alcuna convocazione ufficiale. Impegni personali e familiari gli impediranno di essere presente prima del 4 giugno, ma ritiene doveroso ribadire la sua posizione in modo trasparente e determinato, offrendo comunque piena disponibilità al confronto istituzionale nei giorni successivi. “L’aeroporto di Comiso è un’infrastruttura indispensabile per il futuro della nostra terra, un’opportunità irripetibile per il rilancio economico, sociale e culturale dell’intero Sud Est siciliano. Non possiamo più permettere che venga sacrificato. È il momento di unirci, senza divisioni né tatticismi, per difendere con tenacia e senso di responsabilità un patrimonio che appartiene a tutti noi. E, all’uopo, ho formulato anche alcune proposte tecniche, partendo dal dissenso formale da manifestare in seno all’assemblea dei soci di Sac, sino alle audizioni all’Ars. Per vincere questa battaglia, la politica, le istituzioni e la società civile devono camminare insieme. Non vedo altre alternative”, scrive Fidone.

E come accennato Maria Rita Schembari, Presidente del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, ha convocato per il prossimo 30 maggio un incontro destinato ai presidenti dei Liberi Consorzi Comunali di Siracusa, Caltanissetta e Agrigento, ai sindaci dei Comuni iblei; ai consiglieri provinciali e all’amministratore delegato della Sac, avente ad oggetto la situazione dell’aeroporto di Comiso. “Il Libero Consorzio, il consiglio provinciale e tutti i sindaci dell’area iblea e non solo, debbono difendere l’Aeroporto di Comiso, infrastruttura fondamentale per lo sviluppo economico e turistico non solo della provincia, ma dell’intero Sud Est siciliano”, dichiara la Presidente. “Non possiamo permettere che gli investimenti compiuti, i posti di lavoro che si sono creati e le speranze del territorio vengano messi in discussione. Ogni volo che manca è chiaramente una opportunità in meno per tutte le città della provincia, ogni volo tagliato è una opportunità in meno per le nostre imprese turistiche”. “In questi anni si è cercato sempre di supportare concretamente la gestione dell’aeroporto di Comiso. La congiuntura attuale impone però una analisi serrata da parte della Sac alla quale l’intero territorio chiede risposte efficaci e celeri”.

“Si tratta dunque di una battaglia a tutela dello scalo che non deve dividere le istituzioni locali: chiamo a raccolta tutti i sindaci e i consigli comunali affinché il territorio affronti il nodo in maniera compatta e univoca. Abbiamo ricevuto il supporto della Regione Siciliana, con 9 milioni di euro per i bandi per attirare le compagnie e il Libero Consorzio ha investito analogamente 3 milioni. Sono sforzi importanti ma che non possono bastare senza un’azione sinergica di tutti gli attori coinvolti”. “Sono convinta del fatto che agiremo compatti, come istituzioni, per garantire che Comiso continui a essere un volano di crescita”, conclude Maria Rita Schembari.

Intanto Bianca Panepinto, presidente di Sicilia Costa Iblea, e Daniele La Rosa, presidente di Antica Ibla – Centro Commerciale Naturale, a seguito dell’incontro dell’Osservatorio Turistico svoltosi presso il Palazzo della Provincia, esprimono con fermezza la propria posizione su quanto emerso e rilanciano con proposte concrete. “La situazione dello scalo di Comiso – si legge nella nota – è da tempo critica. L’abbandono di Ryanair, avvenuto in silenzio e mai chiarito alla cittadinanza, ha rappresentato un grave colpo per il territorio. Ma non è più tempo di lamentele: oggi serve uno scatto d’orgoglio. La comunità iblea deve riscrivere da sé il proprio futuro aeroportuale. Serve una visione condivisa tra cittadini, imprese e istituzioni. Basta rincorrere le emergenze: è il momento di costruire con metodo. La prima azione è quella più naturale per qualunque realtà imprenditoriale: predisporre un piano industriale triennale, serio e credibile, per lo scalo. Solo così sarà possibile recuperare fiducia presso gli stakeholder, dagli operatori turistici ai vettori aerei. Una pianificazione pluriennale consentirà anche di programmare in modo coerente i servizi di mobilità e tutte le attività collegate all’aeroporto.

No a ritorni improvvisati di compagnie che in passato hanno causato solo disservizi. Al nostro territorio non servono “toppe”, ma qualità, stabilità e programmazione. Se necessario, meglio un breve stop operativo piuttosto che la prosecuzione di una gestione disordinata e fallimentare. Guardiamo con fiducia all’apertura della Winter 2025, con l’avvio della continuità territoriale verso Milano e Roma. Ma anche questo passo va inserito in un quadro di sviluppo coerente e strutturato, non improvvisato. Per questa ragione, abbiamo proposto una revisione urgente della gestione delle risorse del Libero Consorzio: non più una rigida ripartizione del milione di euro annuo, ma un investimento mirato e più consistente in questa fase cruciale, da scalare negli anni successivi e reintegrabile con eventuali variazioni di bilancio. Anche noi imprenditori siamo pronti a fare la nostra parte. Siamo disponibili da subito a costruire una struttura di governance solida e professionale, che coinvolga le realtà produttive della provincia e veda al centro competenze ed esperienza. Iniziamo ora a programmare la stagione 2026: costruiamola con cura, promuoviamola con forza — online, offline, nelle fiere, nei mercati esteri. Ma facciamolo insieme e con metodo, partendo anche dai dati dell’Osservatorio per lo Sviluppo Locale. La situazione è complessa, sì. Ma una cosa è certa: non possiamo più accontentarci di fare da ruota di scorta all’aeroporto di Catania. È arrivato il momento di scegliere: continuare a raccogliere le briciole o ripartire da zero e ricostruire con coraggio la credibilità dello scalo di Comiso. A chi cerca di dividere il territorio – chiude la nota – rispondiamo con una certezza: il territorio ibleo è unito”.