L’improvvisa morte di Papa Francesco scuote il mondo. Campane a lutto in tutte le chiese delle diocesi di Ragusa e Noto e messa in suffragio. Telegramma del vescovo di Ragusa Mons. La Placa al segretario di Stato del Vaticano

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L’improvvisa morte di Papa Francesco scuote il mondo. Campane a lutto in tutte le chiese delle diocesi di Ragusa e Noto e messa in suffragio. Telegramma del vescovo di Ragusa Mons. La Placa al segretario di Stato del Vaticano

Papa Francesco è morto. Lo ha annunciato il Vaticano di primo mattino. Anche se le condizioni di salute del Papa non erano ottimali dopo le dimissioni dal policlinico Gemelli, la sua morte improvvisa resta come un fulmine a ciel sereno, anche perché la fase riabilitativa lasciava ben sperare e negli ultimi giorni c’erano state delle uscite pubbliche in occasione della settimana santa. Il cardinale Kevin Farrell ha annunciato con dolore la morte di Papa Francesco con queste parole: «Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino». Il mondo ha perso quindi Francesco, il Papa venuto quasi dalla fine del mondo. Jorge Mario Bergoglio aveva 88 anni. Il suo Pontificato, durato 12 anni, è stato decisamente rivoluzionario, anche perché per gran parte della sua durata ha dovuto coesistere con il Papa emerito Benedetto XVI.

Tutte le campane delle chiese della diocesi di Ragusa e Noto suoneranno a lutto. In tutte le parrocchie, inoltre, sarà celebrata una messa in suffragio del Pontefice defunto. Il vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa (nella foto in alto con Papa Francesco), ha inviato un telegramma al segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin. “A nome mio personale e di tutta la Diocesi di Ragusa – è scritto nel telegramma – esprimo la tristezza e il più profondo cordoglio per la dipartita dell’amato Papa Francesco. La gioia del Vangelo, che ha ispirato il suo pontificato e che ha testimoniato fino alla fine tra le difficoltà della malattia, è il segno distintivo con cui si è presentato al cospetto del Padre, annuncio e anticipazione del premio eterno in cui è adesso introdotto nella gloria di Dio. Anche le nostre lacrime, in questo giorno successivo alla Pasqua, sono versate nella gioiosa speranza del Signore risorto”.

Papa Francesco ha da sempre dimostrato una particolare attenzione per le periferie, geografiche ed esistenziali, e tra queste la Sicilia ha avuto un posto speciale nel suo pontificato. La sua vicinanza all’isola si è manifestata in diversi modi, attraverso viaggi, gesti simbolici e relazioni personali con figure ecclesiastiche siciliane di rilievo. Uno dei momenti più forti e simbolici del rapporto tra Papa Francesco e la Sicilia è stato il suo viaggio a Lampedusa, l’8 luglio 2013, pochi mesi dopo la sua elezione. In quell’occasione, Francesco scelse proprio l’isola siciliana come prima tappa del suo pontificato, per portare l’attenzione della Chiesa e del mondo sulla tragedia delle migrazioni nel Mediterraneo.