RAGUSA – L’Onorevole Ignazio Abbate interviene sull’increscioso episodio avvenuto la scorsa notta presso la Guardia Medica di Piazza Igea a Ragusa quando un medico in servizio è stato brutalmente aggredito da due pazienti. “Purtroppo ci ritroviamo a commentare l’ennesimo episodio di violenza inaudita ed ingiustificabile nei confronti di chi sta prestando il proprio lavoro per il bene della comunità. Al di là dell’ovvia solidarietà che rivolgiamo tutti al dottore – le parole del parlamentare regionale – dobbiamo fare qualcosa di concreto perché questi fatti non accadano più. La prossima settimana incontrerò l’Assessore Regionale alla Sanità per reclamare con forza l’istituzione di un servizio di sorveglianza, soprattutto notturno, presso i presìdi di Guardia Medica. In particolar modo se sono periferici ed isolati, anche se quest’ultimo dato è relativo vista la recente aggressione avvenuta nel cuore del capoluogo ibleo. E’ nostro dovere salvaguardare l’incolumità di medici che spesso sono ragazzi e ragazze alla loro prima esperienza post laurea. Già così si fa fatica a trovare persone disposte a sopportare i turni di Guardia Medica, se a questo aggiungiamo anche la paura di rimanere alla mercè di aggressioni e violenze, ecco che le guardie mediche rischiano la chiusura per mancanza di personale. Chiederò all’Assessore Faraoni di portare il livello di sicurezza delle guardie mediche al livello di quello dei pronto soccorso dove, in qualche caso, è presente anche una postazione di pubblica sicurezza oltre che la vigilanza privata”.
LA SOLIDARIETA’ DELL’ORDINE DEI MEDICI
Anche l’ordine dei medici di Ragusa, nel condannare l’ennesimo atto di aggressione contro un sanitario, esprime solidarietà al collega per quanto subito durante il suo servizio presso la guardia medica di Ragusa. “Auguriamo al collega – dichiara Roberto Zelante, presidente dell’Ordine dei Medici di Ragusa – una pronta guarigione per le lesioni subite e siamo disponibili per qualsiasi sua necessità. Purtroppo il fenomeno della violenza contro il personale sanitario, anche nella nostra provincia ha raggiunto livelli preoccupanti. Soprattutto coloro i quali devono garantire un servizio nei periodi notturni, festivi ed in sedi decentrate, vivono con particolare ansia e disagio il loro lavoro, spesso costretti a subire minacce ed intimidazioni se non addirittura aggressioni come nel caso del collega. Auspichiamo un’attenzione particolare da parte degli organi competenti ai fini di prevenire episodi del genere. Il consiglio direttivo dell’Ordine dei medici di Ragusa, nel ribadire la propria solidarietà alla vittima – chiude la nota – esprime fin da adesso la propria intenzione a costituirsi parte civile in sede giudiziaria”.
L’AGGRESSIONE IN SERVIZIO
Un medico in servizio nella guardia medica di piazza Igea a Ragusa è stato aggredito nel corso della scorsa notte. Il medico stava curando la ferita di una delle 2 persone che intorno alle 2,30 si erano recate sul posto. Si parla di una ferita importante a una mano. Si tratta di 2 italiani di giovane età. Quando il medico ha sottolineato la necessità che il ferito venisse portato al pronto soccorso, per ulteriori verifiche, è iniziato un vero e proprio parapiglia. Sono intervenuti i carabinieri dopo l’allarme. Uno dei 2 aggressori ha avuto una sorta di crisi epilettica. La direzione strategica dell’Asp ha espresso solidarietà al medico per quanto accaduto.
LA CONDANNA DEL GESTO DA PARTE DELL’ASSESSORE IACONO
“L’aggressione al medico della guardia medica di Ragusa, con la devastazione anche dell’ufficio, non è solo un atto violento e ingiustificato, ma è l’esemplificazione di un fenomeno di sub-cultura rabbiosa che caratterizza la società odierna”. È quanto dichiara Giovanni Iacono, assessore alla Sanità e Politiche della Salute del Comune di Ragusa, esprimendo solidarietà al medico aggredito e ferito presso il posto di lavoro e all’Azienda Sanitaria Provinciale. “Non è un caso isolato – continua l’assessore – e in tutto il Paese vi sono casi analoghi. Come Amministrazione Comunale avevamo dato attenzione qualche anno fa alla inaccettabile tematica con l’organizzazione, insieme ad Asp e Ordine dei Medici, dei corsi di autodifesa e di Judo che devono essere, ulteriormente, proposti e partecipati. I medici sono passati dall’essere ‘eroi’ in tempo di covid a essere maltrattati e aggrediti nel post covid. I medici e gli operatori sanitari, peraltro sottopagati, svolgono un servizio quotidiano prezioso e delicatissimo a servizio dei cittadini in un Servizio Sanitario Nazionale gratuito che è, malgrado le difficoltà sulla sua sostenibilità, tra i migliori al mondo. L’impegno a difesa dei medici e operatori sanitari è impegno di tutta la Comunità e bisogna perseguire con grande severità e senza alcuna clemenza, chiunque abbia compiuto e compia questi atti delinquenziali”.