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Raffica di solleciti di tributi pregressi con raccomandata della Creset a Modica: mobilitazione per sospendere tutto

MODICA – La raffica di solleciti di tributi pregressi con raccomandata della Creset recapitati a migliaia di modicani sta sollevando una mobilitazione pubblica per sospendere tutto, animando il mondo della politica e dei sindacati, passando per le associazioni a tutela dei diritti dei cittadini. “Condividiamo il contenuto della lettera aperta inviata dal Segretario della Camera del Lavoro al Sindaco di Modica, in merito alla vicenda legata alle richieste di pagamento dei tributi – dichiara Vito D’Antona di Sinistra Italiana – con migliaia di solleciti di pagamento per Imu, Tari e acqua riferiti a circa 10 anni di distanza, quindi ampiamente prescritti.

Una massiccia operazione senza precedenti – prosegue D’Antona – caratterizzata da una quantità di solleciti e avvisi che sta mettendo in grande apprensione moltissimi cittadini costretti a verificare l’attendibilità delle richieste anche alla luce di tanti casi di pagamenti già effettuati e di bollette e fatture non pervenute negli anni di competenza. Riteniamo che il rilevante numero di cittadini coinvolti, come dimostrato dalle lunghe file dietro gli sportelli della Creset, necessita di un provvedimento di sospensione delle procedure ben più ampio degli attuali 30 giorni previsti, e di un provvedimento che preveda una rateizzazione costituita da un maggiore numero di rate con importi più bassi, al fine di mettere nelle condizioni tantissimi cittadini sia di avere il tempo di verificare con gli uffici sia di regolarizzare la propria posizione. Bisogna rendersi conto che per tante famiglie e piccole imprese non è possibile fronteggiare in un solo colpo pagamenti per più annualità. Per Iblea Acque invece – conclude D’Antona – si ribadisce la necessità che le fatture inviate ai cittadini contengano l’effettivo consumo di acqua, sospendendo le procedure di riscossione coattiva per quelle inviate a forfait e si pretenda l’apertura degli sportelli per cinque giorni la settimana, al fine di consentire ai cittadini di interloquire con la società”.