Frecciata al veleno del consigliere Covato al sindaco di Modica: “Sancito l’accordo con il Pd, l’ultima seduta del consiglio comunale ne è stata la prova. La giunta si deve dimettere”

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Frecciata al veleno del consigliere Covato al sindaco di Modica: “Sancito l’accordo con il Pd, l’ultima seduta del consiglio comunale ne è stata la prova. La giunta si deve dimettere”

MODICA – Frecciata al veleno del consigliere comunale Piero Covato al sindaco di Modica Maria Monisteri: “Sancito l’accordo con il Pd, l’ultima seduta del consiglio comunale ne è la prova”, afferma senza mezzi termini covato in un comunicato dai toni roventi. “Se il voto assonante in consiglio tra il gruppo che sostiene la Monisteri ed il Pd nella seduta di mercoledì sera della civica assise poteva essere derubricato, dai più ottimisti, a mera dialettica consiliare, letto poche ore dopo, alla luce del comunicato nel quale lo stesso sindaco ringrazia proprio il Pd, ignorando la sua maggioranza, per averle dimostrato il suo fallimento nella vicenda Creset, ha il chiaro sapore di un accordo oramai siglato.

Una accordo sugellato in consiglio comunale dall’accettazione silente da parte dei consiglieri di sinistra delle informazioni, quelle si fuorvianti e prive di qualsiasi spessore politico, rese dal Sindaco sul percorso d formazione della nuova Giunta; non si ricorda a memoria d’uomo un’opposizione silente di fronte ad una così grave crisi politica dell’amministrazione e della maggioranza; non si ricordano a memoria d’uomo soggetti politici che fino a pochi mesi fa si scambiavano strali dai palchi sulla pubblica piazza, oggi compattarsi esclusivamente per l’odio viscerale, e personale, nei confronti di chi, il progetto politico originario della sindaca Monisteri lo ha immaginato, costruito e accreditato con il suo ampio consenso.

Solo gli stupidi – incalza Covato – non cambiano idea, ma solo San Paolo fu folgorato sulla strada di Damasco; evidentemente sarà la stessa strada percorsa dalla Sindaca, che, dimenticando la sua storia politica, nata e sviluppata al fianco di Abbate, ed in alternativa ai suoi nuovi alleati ed alla sinistra, è rimasta talmente affascinata dalle sirene che arrivano dai soliti noti, da decidere di venire meno all’impegno con gli elettori, cancellare dal panorama istituzionale i consiglieri più eletti, divenuti assessori, e dunque dimessisi a seguito di apposita richiesta dello stesso sindaco, e venire meno a quel principio di lealtà verso i cittadini ed il progetto politico che dovrebbe essere la bussola di ogni buon amministratore. Né ci commuove questa continua autocelebrazione che la sindaca fa di sé stessa: laddove troppo spesso si ripete “io” manca quel “noi” che, in nome e per conto della città qualifica l’azione di ogni amministrazione.
Ed allora buon lavoro alla nuova giunta, primo esperimento a Modica di accordo politico tra Pd e parte del centro destra; attendiamo la dichiarazione formale dell’accordo, e la presa d’atto che il progetto politico originario è stato cancellato per esclusiva volontà della Sindaca. Una scelta che non condividiamo e che dovrebbe avere, coerentemente, un unico sbocco possibile: le dimissioni dell’amministrazione, l’ufficializzazione della nuova alleanza e le elezioni per consentire alla città di esprimere, con l’unico metodo democraticamente possibile – conclude Covato – il voto, il proprio parere sul più clamoroso inciucio della storia”.

Da parte sua il sindaco dichiara che “Dopo la seduta consiliare di mercoledì sera e alla luce dei contenuti nei vari interventi, prendo atto che esiste una nuova opposizione fatta da 12 consiglieri che anche stavolta, come già successo il 30 gennaio scorso, hanno dimostrato di avere nulla a che spartire con la nostra Amministrazione e con la nostra volontà di lavorare e fare scelte anche difficili ma solo in nome e per conto di Modica e dei Modicani. Finalmente un po’ di chiarezza a beneficio della città. Quella città che ha potuto costatare come fra le espressioni delle forze che sostengono la nostra Amministrazione, esistano dialogo, confronto, diversità di vedute e non si segua la teoria e la pratica del pensiero unico e ‘gradito’. Preferisco avere con me consiglieri comunali che siano intelligenze vivaci che si confrontano. Preferisco il dibattito, la discussione, il contraddittorio e anche i modi diversi di vedere e votare su una questione perché questo significa lavorare con consiglieri che hanno libertà di pensiero e di azione e perché tutto poi trova la sua sintesi e il suo significato nel bene comune per la nostra Città e non – conclude il sindaco – nell’interesse particolare”.