I 2 operatori “eroi” del sistema di emergenza sanitario ricevuti al Comune di Ragusa per il caso del bimbo maltrattato a Scicli e che ha riportato fratture multiple

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I 2 operatori “eroi” del sistema di emergenza sanitario ricevuti al Comune di Ragusa per il caso del bimbo maltrattato a Scicli e che ha riportato fratture multiple

RAGUSA – “Nei giorni scorsi siamo rimasti tutti sconvolti da un episodio di presunti maltrattamenti familiari accaduti a Scicli ai danni di un bimbo, violenze venute alla luce grazie a 2 operatori ragusani del sistema di emergenza sanitario regionale”: lo dichiara il sindaco di Ragusa Peppe Cassì, che ha ricevuto in municipio Giuseppe Piccione e Maria Cilia, “Ovvero – prosegue il sindaco – i 2 “eroi” che non hanno creduto che quelle ferite su un bambino fossero accidentali, non hanno temuto a mettersi in prima linea per denunciare. Abbiamo voluto incontrarli proprio per rendere loro il merito di non essersi fermati a svolgere passivamente il proprio compito ma di essersi spinti oltre, di aver approfondito, di essersi esposti. Hanno fatto quel passo in più che fa la differenza e che chiunque, nel proprio ambito – conclude Cassì – può e deve fare”.

I carabinieri avevano eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un 39enne, gravemente indiziato del reato di lesioni gravi ai danni del figlioletto di appena 5 anni. L’uomo si sarebbe reso responsabile delle percosse e delle violenze che hanno cagionato al bambino fratture multiple alle braccia e alle gambe, per cui sono stati necessari 2 delicati interventi chirurgici. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’indagato, che resta rinchiuso nel carcere di Ragusa, avea detto di non avere causato le ferite volontariamente, di avere abbracciato con forza il bambino, ma di non essersi reso conto di avergli causato fratture multiple agli arti.