Aeroporto di Comiso in fin di vita con appena 250.000 passeggeri all’anno, 2 voli al giorno e una programmazione estiva inesistente

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Aeroporto di Comiso in fin di vita con appena 250.000 passeggeri all’anno, 2 voli al giorno e una programmazione estiva inesistente

COMISO – “L’agonia dell’aeroporto di Comiso continua, e lo scalo è sempre più in fin di vita. La programmazione estiva non esiste, attualmente 2 voli al giorno servono solo a
dare un’immagine della struttura desolante. Comiso e tutta l’area Iblea non hanno nessuna idea di cosa succederà nell’estate 2025. Lo avvertono già gli utenti, che cercando lo scalo come destinazione, per programmare l’estate, trovano zero date disponibili. E Comiso, con tutto il triangolo più a Sud della Sicilia, con il suo Barocco, le spiagge lunghe e la sua bellezza, tornano nel dimenticatoio”. E’ il ritratto a tinte fosche dipinto dal Comitato per la difesa e lo sviluppo dell’aeroporto degli iblei, da sempre attento alle dinamiche e alle problematiche dell’aeroscalo casmeneo.

“Con 250.000 passeggeri all’anno – prosegue la nota – l’aeroporto di Comiso non potrà mai decollare. La struttura è in grado di accogliere un milione di passeggeri. Per andare a regime
servirebbero 700.000 passeggeri all’anno. E invece quest’anno lo scalo ha chiuso con un -14%, mentre Catania, guadagna il 12% di utenti, di questi poi una grossa quantità arrivano a Ragusa. Come? Con una strada che è sempre più un calvario: un’ora e mezza almeno per 100 chilometri. I lavori in corso per l’allargamento della struttura viaria non fanno altro che rendere ancora più difficile il raggiungimento della destinazione. Chiediamo dove sono i sindaci del territorio, dove gli onorevoli, sia regionali che nazionali? I quasi 500.000 passeggeri del 2016 sono ormai un sogno. Tutti lavoravano bene, da Comiso, a Ragusa, da Scicli a Modica e fino a Marzamemi. Dai dipendenti dell’Aeroporto, al considerevole indotto che stava crescendo. E ora è costretto a dormire – conclude la nota – sugli allori di Montalbano”, ovvero sul turismo di massa che si sviluppò a seguito del grande successo della fiction de Il Commissario Montalbano sulla Rai, che, come location, presentava anche gli scorci più belli e suggestivi del territorio ibleo.