RAGUSA – Restano ai domiciliari i 2 gestori (uomo e donna) della casa di riposo sotto sequestro a Ragusa. La richiesta di una misura meno afflittiva è stata difatti rigettata ai giudici del riesame di Catania. I 2 indagati sono accusati di maltrattamenti aggravati. La difesa ricorrerà per Cassazione. Nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, i 2 avevano risposto a tutte le domande del magistrato, chiarendo la loro posizione, dopo essere stati indagati assieme ad altre 6 persone destinatarie di misure interdittive, nella vicenda della casa di riposo sequestrata a Ragusa in cui, stando alle indagini dei carabinieri del Nas, si somministravano psicofarmaci ad anziani e disabili per farli stare tranquilli e poterli gestire con un numero ridotto di personale, peraltro non qualificato, stando a quanto accertato dai militari.
I 2 titolari della struttura avevano respinto le accuse a loro carico. La struttura, come accennato, era stata posta sotto sequestro preventivo dai carabinieri del nucleo antisofisticazione di Ragusa. Nella struttura erano ospitati persone anziane e disabili. Gli 8 indagati sono accusati, in concorso tra loro, del reato continuato di maltrattamenti, abbandono di incapaci ed esercizio abusivo della professione medica ed infermieristica.
Le indagini, con servizi di osservazione, pedinamento, ispezioni e mediante attività tecnica di intercettazione telefonica ed ambientali, avevano permesso di approfondire, si legge nel comunicato delle forze dell’ordine, “L’illecita condotta degli indagati nel gestire la casa di riposo, all’interno della quale erano ospitate 29 persone, in sovrannumero rispetto alle capacità ricettive della struttura e accudite da personale sottodimensionato e non qualificato, che, specie in orario notturno, somministrava, in difetto di prescrizione medica farmaci ipnoinducenti, al solo scopo di intorpidire e quindi poter gestire gli ospiti della struttura con un personale ridotto e così limitando le spese di gestione”.