Un nuovo paradigma per il centro storico di Modica. Una nuova prospettiva. Che deve tenere conto delle mutate esigenze del territorio. E, soprattutto, delle richieste di un turismo che occorre sforzarsi di fare diventare sempre più di qualità, mettendo il più possibile al bando il cosiddetto “mordi e fuggi” che poco risulta funzionale alla crescita dell’economia locale. Oggi, purtroppo, il fenomeno della desertificazione di questa zona della città sta diventando evidente a tutti. Ed è quindi indispensabile sedersi attorno a un tavolo e cercare di avviare una riflessione che coinvolga tutte le parti interessate per studiare, senza alcun tipo di polemica ma con grande spirito propositivo, quali possono essere le migliori strategie per invertire una tendenza deficitaria, favorendo il ritorno ai fasti della Modica di un tempo. E’ la riflessione che arriva dalla Cna comunale di Modica che ha coinvolto alcuni dei propri associati, tra cui la presidente di Cna ristorazione, Federica Muriana, titolare di un noto ristorante in corso Umberto, e la famiglia Iacono, che ha gestito per decenni un noto bar sempre nella stessa zona, sino al recente trasferimento al quartiere Sorda, non legato, però, alle dinamiche che stanno interessando quest’area della città, per cercare di stimolare un dibattito che diventi quanto più interessante possibile e che coinvolga le forze vive di Modica nella ricerca di una serie di soluzioni adesso più che mai necessarie.
“Ci stiamo accorgendo tutti – sottolineano Muriana e Iacono – di quanto sta accadendo nella nostra realtà, nei nostri esercizi ricettivi e commerciali. Il centro storico è cambiato in maniera drastica nell’ultimo anno e, soprattutto, è cambiato il modo di approcciarsi a chi viene a trovarci. I quali, per dirla tutta, visto che le tipologie merceologiche sono diventate molto limitate, devono accontentarsi di fare shopping solo con ciò, come dire, che passa il convento, esponendoci, di fatto, a delle occasioni perdute che, invece, potrebbero aiutare a fare compiere quel salto di qualità che tutti auspichiamo possa attuarsi seguendo alcune specifiche linee operative. Non dimentichiamo, ovviamente, quello che sta accadendo sul piano dei vandalismi e dei fenomeni predatori. Ma riteniamo siano situazioni di passaggio che dovrebbero cessare nel momento in cui il centro storico tornerà a rifiorire per come lo si immagina. E, però, risulta essere indispensabile un’azione di programmazione e pianificazione, perché senza progettare non può nascere alcunché. Siamo molto fiduciosi sul fatto che l’amministrazione comunale possa convocare attorno a un tavolo tutte le parti interessate per avviare i primi passi di questo nuovo percorso. Occorre ripensare il futuro di questa parte della città, occorre, ad esempio, trovare delle soluzioni per calmierare gli affitti, occorre coinvolgere sempre più giovani imprenditori a investire in questa parte di Modica che, al contrario della Sorda e del polo commerciale, non è più appetibile come un tempo. Dobbiamo, insomma, creare le occasioni perché il centro storico possa tornare a vivere come accadeva un tempo. Le potenzialità ci sono. Ma è necessario sfruttarle. Facendo sistema. E trovando le adeguate sinergie”. La Cna, da questo punto di vista, fornisce la propria massima disponibilità, anche in termini di contributo di idee, così da avviare un piano specifico che favorisca, per quanto possibile, l’attivazione di un percorso di sostenibilità sempre più legato alla necessità di ridare slancio a questo specifico ambito urbano.