Vendita dell’isolotto di Capo Passero, il parlamentare regionale Tiziano Spada chiede chiarimenti all’amministrazione regionale

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Vendita dell’isolotto di Capo Passero, il parlamentare regionale Tiziano Spada chiede chiarimenti all’amministrazione regionale

SIRACUSA – Sulla vendita dell’isolotto di Capo Passero, Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Siciliana, all’assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente e a quello dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana «per conoscere le ragioni della mancata istituzione della Riserva naturale di Capo Passero, nonché se non si reputi urgente attuare ogni provvedimento necessario a tutelare il sito in questione e a preservarlo da ogni possibile speculazione». Non solo, l’on. Tiziano Spada ha anche chiesto un’audizione in commissione regionale Territorio e Ambiente, di cui è segretario.

Le iniziative del parlamentare regionale arrivano infatti dopo che «da recenti notizie di stampa – spiega Spada – si è appreso che, con lo scopo di realizzare un resort di lusso, è in corso l’acquisto, per una somma di 10 milioni di euro, della tonnara di Portopalo e dell’isola di Capo Passero da parte di una società italiana di investimento immobiliare. Nel contempo, dall’annullamento, con sentenza del Tar di Palermo, della proposta di istituzione della Riserva dell’Isola di Capo Passero nulla sembra essere stato fatto dall’amministrazione regionale per la sua istituzione».

Il deputato regionale Tiziano Spada conclude: «Mi auguro di avere quanto prima chiarimenti in merito alla vendita dell’isolotto di Capo Passero che è un “paradiso naturale” e un sito ricco di storia e cultura, dimostrato anche dalla presenza di una fortezza spagnola, di proprietà demaniale, costruita nel 1599. Come evidenziato da uno studio dei ricercatori degli atenei di Catania e Palermo pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Plants”, l’isolotto presenta grandi peculiarità floristiche e vegetazionali e, allo stesso tempo, una notevole vulnerabilità che può causare estinzioni o declino delle popolazioni di specie vegetali e alterazione degli habitat in situazione di stress. Per tali ragioni i ricercatori affermano che “la mancanza di un ente gestore per questo sito Natura 2000 non consente l’attuazione di politiche gestionali che mirino a salvaguardare i valori naturalistici come la regolamentazione dell’accesso dei visitatori e la creazione di percorsi per i turisti stagionali per ridurre il calpestio e per un controllo sull’eradicazione delle poche specie di piante vascolari aliene presenti».