GIARRATANA – Il Vescovo monsignor Giuseppe La Placa e il Vicario generale don Roberto Asta hanno raccolto a Giarratana, nel corso di un apposito incontro, la rabbia, l’amarezza, la stanchezza e il senso di smarrimento della comunità dopo le dimissioni del parroco don Francesco Mallemi. Tutti hanno espresso apprezzamento, affetto, vicinanza a padre Francesco che, in questi anni, era riuscito a portare l’annuncio del Vangelo a tutti e a ravvivare la pratica della carità che è da sempre ben radicata nel cuore dei giarratanesi. Rabbia, amarezza, smarrimento e, talvolta angoscia, trovano le loro motivazioni anche per la brusca interruzione di un cammino di fede condiviso che stava dando i suoi frutti dal punto di vista pastorale. Alcuni interventi hanno anche evidenziato l’importanza delle tradizioni e delle feste religiose che però devono essere intese come momenti per trasmettere fede e gioia, occasioni per vivere la fede e la devozione verso i Santi in modo genuino e non certo come strumenti per lacerare la comunità stessa. Dagli interventi che si sono succeduti nel corso dell’assemblea, è emersa la richiesta al Vescovo di intervenire in maniera forte, anche attraverso l’emanazione di regole precise, per purificare la tradizione da quegli eccessi che portano divisioni e sofferenze.
LE DIMISSIONI DEL PARROCO COMUNICATE LO SCORSO OTTOBRE
Il parroco della parrocchia Maria Ss. Annunziata e San Giuseppe in Giarratana, don Francesco Mallemi, aveva rassegnato al vescovo le dimissioni dall’incarico, dandone comunicazione a conclusione della santa messa lo scorso ottobre, leggendo il seguente testo:
“Cari fratelli e sorelle, dopo questo anno così impegnativo e faticoso per la nostra comunità sono giunto a una scelta fatta a malincuore, fatta per stanchezza. Ho incontrato il vescovo e ho presentato le mie dimissioni dal ruolo di parroco. Dopo essermi speso nel cercare di riprendere la comunità e anche di cercare di portare ordine e unione tra le varie realtà della parrocchia, stanco di tante situazioni ho deciso di chiedere il trasferimento in un’altra comunità perché penso di non essere più capace nel gestire queste situazioni. È una scelta fatta con serenità. Ho cercato di servirvi nel miglior modo possibile, mettendomi a disposizione vostra nei rapporti cercando di valorizzare sia i luoghi di culto, che le tradizioni. Insieme con il vescovo abbiamo deciso di annullare il nuovo statuto dei comitati che non ha portato a nessun miglioramento della situazione. Lo scopo era quello di mettere ordine nei punti dove spesso si creavano incomprensioni e tensioni, seguendo il criterio dell’ uguaglianza. Ma lo statuto non ha portato i risultati sperati”.
“Sicuramente – ha continuato padre Francesco – avrò sbagliato i modi e sarò stato mancante in tante cose e di questo vi chiedo scusa. ma sono stato mosso al sincero desiderio di migliorare la situazione e portare un po’ di pace all’interno della comunità. Vedendo in me una grande stanchezza interiore e una incapacità nel risolvere le varie difficoltà ho deciso di chiedere il trasferimento. Vi chiedo di rispettare questa mia scelta non fomentando liti o polemiche, che non servono a nulla, ma fraternamente vi chiedo di rispettare questa mia decisione. Con la messa serale di domenica 3 novembre concluderò il mio servizio in questa comunità, salutandovi nel Signore. Vi porterò nel cuore, vi voglio e vi vorrò sempre bene. Vostro padre Francesco”.