E’ stato pubblicato venerdì scorso sulla Gazzetta Ufficiale l’avviso di proroga dei termini del bando di gara per la realizzazione del raddoppio della Ragusa Catania al 28 settembre 2022. Il tutto nello stesso giorno della scadenza del bando, già rinviato più volte, che aveva come termine proprio il 16 settembre scorso. Lo rende noto il comitato, che ha chiesto chiarimenti all’Anas, una cui autorevole fonte ha risposto che “La richiesta di posticipare il termine per presentare le offerte è stata fatta da diversi concorrenti”. “Registriamo quindi – rileva il comitato – un ulteriore ritardo di 12 giorni; come abbiamo più volte avuto modo di sottolineare, il cronoprogramma prevede la consegna dei lavori dal 2022 fino al massimo il 30 giugno 2023. Ciò che continua ad impensierirci sono i termini perentori di consistenti investimenti pubblici dedicati alla Ragusa Catania che prevedono come obbligazione giuridica vincolante la data del 31 dicembre 2022, come indicato nelle delibere Cipe, pena la revoca delle risorse assegnate. Naturalmente i governi potrebbero prorogare questi termini, ma il percorso ad ostacoli di questa infrastruttura, gli inciampi e le decine se non centinaia di cavilli che abbiamo dovuto superare ci fa dire ora basta. Vogliamo pensare che i 12 giorni di rinvio chiesti servano alle imprese per partire nel migliore dei modi e quindi iniziare con le assegnazioni degli appalti, le aperture dei 4 cantieri e i lavori. Speriamo, quindi, che dopo 3 giorni dalla tornata elettorale, potremo registrare positivamente – conclude il comitato – la circostanza dell’espletamento regolare e nei tempi oltremodo dilatati delle gare”. Eppure si ha come l’impressione che questa proroga (a dopo le elezioni nazionali e regionali del 25 settembre) potrebbe non essere l’ultima. Mai come in questo caso saremmo davvero contenti di sbagliarci.