La Sicilia è la decima regione italiana per export con un valore nel 2021 di 10,5 miliardi (+38,8% rispetto all’anno precedente, +18,2% il dato nazionale) e del 10,1% sul 2019, rappresentando circa il 2% delle esportazioni italiane. Il marcato incremento è trainato dai raffinati (+68,9%), che rappresentano oltre la metà dell’export complessivo della regione. Si segnalano prodotti chimici (+14,7%), alimentari e bevande (+24,5%) e apparecchi elettronici (+14,6%). Stati Uniti e Francia sono le prime destinazioni delle vendite oltreconfine della Sicilia: mentre l’export verso la prima ha registrato un marcato aumento (+83,5%), quello verso il Paese d’Oltralpe è cresciuto in misura modesta (+5,4%), senza recuperare i livelli pre-Covid. In Sicilia sono le specializzazioni dell’agroalimentare le più diffuse. Si evidenziano i distretti dell’ortofrutta di Catania e dei vini e liquori di Agrigento, Palermo e Trapani, che hanno chiuso il 2021 in rialzo, mentre l’export di pomodoro di Ragusa e Siracusa è rimasto stabile. Siracusa si è confermata la prima provincia siciliana per export, avendo esportato beni per 6,2 miliardi, seguita da Catania (1,8 miliardi) e Messina (quasi 1 miliardo). Nel primo semestre di quest’anno le vendite oltreconfine della Sicilia hanno segnato un incremento del 78% rispetto allo stesso periodo del 2021, performance ampiamente superiore a quella nazionale (+22,5%). Il notevole rialzo è stato trainato dai raffinati (+127,8%), ma sono proseguite con un buon ritmo anche le esportazioni di prodotti chimici (+39,9%), alimentari e bevande (+47,5%) e apparecchi elettronici (+47,8%).