RAGUSA – Su delega della Procura di Catania, Direzione Distrettuale Antimafia, la Squadra Mobile di Ragusa ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere a carico di 4 stranieri del Bangladesh, di età compresa tra i 24 e i 40 anni, accusati di sequestro di persona aggravato a fini di estorsione e tortura aggravato, reati commessi in danno di migranti connazionali appena giunti sul territorio Italiano. Gli inquirenti hanno ricostruito un episodio di inaudita violenza accaduto a settembre in territorio di Vittoria, e che avrebbe visto come vittime 2 migranti del Bangladesh e come autori alcuni loro connazionali, regolari sul territorio. Le 2 vittime sarebbero state attirate con l’inganno dagli indagati, precisamente con la promessa di esser condotte presso la località e l’azienda ove avrebbero potuto lavorare e stipulare un regolate contratto di lavoro, venendo invece condotte presso un’abitazione rurale nella campagna vittoriese che sarebbe divenuta la loro prigione.
I 2 giovani stranieri sarebbero stati infatti dapprima privati dei propri telefoni, separati e poi rinchiusi all’interno di 2 stanze diverse, tenuti legati, mani e piedi, anche con catene, e fatti oggetto di violente aggressioni con l’uso di spranghe di ferro e tubi di metallo, nonché tentativi di strangolamento al fine di costringerli a contattare i propri familiari e far corrispondere loro delle somme di denaro per ottenere la liberazione. L’aggressione avrebbe avuto la durata di 24 ore di ininterrotta violenza aggravata dalla estrema crudeltà dei responsabili che avrebbero organizzato il collocamento delle 2 vittime all’interno dell’abitazione in modo che ciascuna delle 2 potesse udire le grida di dolore dell’altra senza sapere cosa le stesse accadendo, contattando al contempo i familiari delle vittime per far udire le urla di dolore dei propri cari durante le selvagge aggressioni, onde fare ulteriore pressione e ottenere il pagamento delle somme richieste. Solo ad avvenuta corresponsione del “prezzo della liberazione” (circa 20.000 euro) i 2 giovani sarebbero stati liberati, sebbene con la minaccia di ulteriori aggressioni se avessero osato avvisare le Forze dell’ordine. Uno dei 3 indagati raggiunti dalla misura della custodia cautelare in carcere risulta allo stato irreperibile ed è dunque attivamente ricercato dalle forze dell’ordine.

