Nonostante fosse stata definita inammissibile, è passata comunque in consiglio con 10 voti la mozione di sfiducia contro Leontini, che non è più il sindaco di Ispica. Annunciati ricorsi

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Nonostante fosse stata definita inammissibile, è passata comunque in consiglio con 10 voti la mozione di sfiducia contro Leontini, che non è più il sindaco di Ispica. Annunciati ricorsi

ISPICA – Innocenzo Leontini non è più sindaco di Ispica. Come scrive Carmelo Riccotti La Rocca su La Sicilia, il primo cittadino è stato sfiduciato. 10 i voti necessari perché la mozione passasse e 10 quelli che sono arrivati. I 9 firmatari della mozione (Gianni Stornello (Pd), Serafino Arena (Controcorrente), Pierenzo Muraglie, Angelina Sudano, Giovanni Muraglie e Carmelo Oddo (Lista Muraglie sindaco), Paolo Monaca (Sud chiama Nord), Mary Ignaccolo e Matilde Sessa sono stati appoggiati anche dal presidente del consiglio comunale Titta Genovese, così come quest’ultimo aveva annunciato giorni fa, sebbene fosse stato uno dei principali fautori, a suo tempo, dell’elezione di Leontini.

Leontini aveva letto in aula i pareri del segretario generale, della Prefettura e della Regione, che avevano ritenuto inammissibile la presentazione della mozione. La mozione è stata votata dopo le 20,30 di mercoledì. Il consiglio comunale, dunque, ha decretato la decadenza del sindaco. Ora, però, bisognerà vedere se i ricorsi che saranno presentati saranno fondati. E quindi si potranno concretizzare colpi di scena già nei prossimi giorni. Votata anche l’immediata esecutività. Nominato, inoltre, il vicesindaco, Tonino Cafisi, a cui andrà la gestione degli atti di ordinaria amministrazione dopo che il primo cittadino, nei giorni scorsi, aveva azzerato la giunta municipale.

“So che il segretario generale, prima ancora del consiglio comunale, aveva fatto pervenire la nota della Regione la quale mette tutti i consiglieri di fronte alle responsabilità di natura giuridica e contabile a cui si sono esposti a causa di questa decisione illegale – aveva dichiarato Leontini a La Sicilia – il parere della Regione era stato tranciante, ribadendo che questa mozione è inibita per legge. Cosa avrebbero dovuto scrivere di più? A questo punto – conclude l’oramai ex sindaco – sono inevitabili le consequenziali denunce alla Corte dei conti, alla magistratura ordinaria e al tribunale amministrativo”.