MODICA – L’Alternativa Socialista di Modica segnala i disagi vissuti da cittadini, residenti, turisti e avventori nella giornata di domenica scorsa, in particolare tra la zona di San Pietro e Viale Medaglie d’Oro, anche in concomitanza con l’apprezzatissimo mercatino delle pulci. “Per una buona parte della mattinata – si legge nella nota – il cuore della città è stato esposto ad un vero e proprio caos di interminabili code di autoveicoli e traffico paralizzato, clacson strombazzanti, smog e parcheggi selvaggi. I pedoni, non solo turisti, sono stati costretti a muoversi in un percorso a ostacoli tra auto, moto e tavolini collocati ovunque, anche perché i marciapiedi si sono rivelati, in molti punti, sostanzialmente impraticabili. A tutto ciò si è aggiunto l’ormai cronico inquinamento acustico prodotto da veicoli rumorosi, spesso alterati in violazione delle norme di legge.
E quello descritto – prosegue la nota a firma dell’avvocato Antonio Ruta – non è stato un fenomeno isolato o occasionale, perché anzi si verifica con cadenza ormai quotidiana. La città ha bisogno di un Piano del Traffico ambizioso, anzi visionario, certamente all’altezza del difficile compito di restituire armonia alla nostra città patrimonio Unesco. La mobilità alternativa deve essere realizzata attraverso interventi strutturali nei quartieri e riforme radicali dei servizi. L’obiettivo deve essere quello di riuscire a conciliare le tante e diverse esigenze di chi vive, lavora e visita il centro storico tanto quanto la città nuova. Crediamo sia necessario diffidare e sanzionare i meccanici che “truccano” auto e motorini, e convocare i genitori dei giovani centauri fuori legge, ribadendo la loro personale responsabilità per gli errati comportamenti dei figli.
Senza un piano organico e senza controlli efficaci, diverse categorie di cittadini, portatori di interessi diversi, finiranno inevitabilmente per scontrarsi, trasformando la nostra bella Modica in un luogo dominato dal disordine, dalla rassegnazione e, infine, da una preoccupante desertificazione culturale, sociale ed economica. Auspichiamo – chiude la nota – che queste nostre riflessioni vengano tenute in considerazione dall’Amministrazione comunale, anche nello spirito di una democrazia partecipata che, nell’ultimo decennio, a Modica, è stata tutt’altro che incentivata.

