Ben 248 incendi in Sicilia nei primi 7 mesi dell’anno. E intanto la siccità “galoppa”

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Ben 248 incendi in Sicilia nei primi 7 mesi dell’anno. E intanto la siccità “galoppa”

Dall’inizio dell’anno allo scorso luglio, la Sicilia ha registrato 248 roghi, con un totale di 16.938 ettari bruciati, ponendosi al primo posto in Italia per superficie distrutta. Una vera e propria devastazione. I danni includono coltivazioni, come cereali, ortaggi, pascoli, infrastrutture rurali, recinzioni, impianti d’irrigazione e strutture aziendali come stalle e depositi. La Protezione civile regionale ha valutato circa 60milioni solo per i danni diretti da fuoco in due giorni di roghi, mentre altri oltre 200milioni sono legati a siccità e perdite agricole correlate. Ma quali sono le cause principali? Siccità persistente, le precipitazioni hanno subito un calo del 40 % rispetto al passato recente, incrementando l’aridità e favorendo la propagazione degli incendi, con rischio crescente di desertificazione. Ondata di caldo estremo e venti forti, temperature fino a 45–47  gradi abbinate a condizioni meteo favorevoli all’innesco e alla diffusione dei roghi.

E a proposito di siccità, anche quest’anno luglio è stato il mese meno piovoso. Le alte temperature hanno prosciugato gli invasi rendendo la situazione idrica sempre più problematica. E se consideriamo già la scarsa disponibilità di acqua, la nostra terra ha poche speranze di vedere un barlume di luce nei prossimi anni. Una crisi che sta cominciando a diventare strutturale. Se prima sapevamo che pioveva una certa quantità di acqua di pioggia, 700 millimetri circa, adesso il dato è variato, sceso fino a 400 millimetri d’acqua. Di conseguenza, una minore quantità di pioggia corrisponde a una minore quantità di acqua disponibile negli invasi artificiali, una minore ricarica di risorsa idrica e così via.