Nel giorno santo in cui la diocesi di Noto celebra la solennità di Maria SS. Scala del Paradiso, il Signore ha chiamato a Sé Mons. Giuseppe Malandrino, vescovo di questa chiesa dal 1998 al 2007. “Abbiamo avuto modo conoscere la sua grande devozione per la Madonna della Scala e il suo profondo attaccamento per il Santuario – scrive la comunità netina – la sua morte in questa giornata particolare è la conferma del suo amore filiale per la Vergine e, sicuramente, la ricompensa per il suo ministero da Lei benedetto”. Monsignor Malandrino, come accennato, ha guidato la diocesi di Noto dal 1990 al 2007, anno in cui si è ritirato per raggiunti limiti di età, assumendo il titolo di vescovo emerito. La sua lunga e dedita vita sacerdotale è stata caratterizzata da un profondo impegno pastorale e da una costante vicinanza ai fedeli. il 12 luglio 1931; ordinato presbitero il 19 marzo 1955; eletto alla sede vescovile di Acireale il 30 novembre 1979; ordinato vescovo il 26 gennaio 1980; trasferito a Noto il 19 giugno 1998; divenuto emerito il 16 luglio 2007. Originario di Pachino, in provincia di Siracusa, Monsignor Malandrino ha lasciato un segno indelebile nel cuore di quanti lo hanno conosciuto, distinguendosi per la sua spiritualità, la sua saggezza e la sua instancabile opera al servizio della Chiesa. Nella sua carriera presbiterale era stato anche Parroco a Modica nella Chiesa di San Giorgio. I funerali saranno celebrati martedì alle 16,30 nella cattedrale di Acireale, e poi giovedì alle 16 in quella di Noto, dove avverrà la tumulazione.
Mons. Malandrino ha reso l’anima a Dio nella mattinata di domenica nella struttura dell’Oasi di Aci Sant’Antonio, dove da tempo era ospite. Le parole di commiato di mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della CESi: “Con animo grato al Signore, accompagniamo nella preghiera Mons. Giuseppe Malandrino, che ha guidato con sapienza, umiltà e dedizione la nostra Chiesa di Acireale e successivamente quella di Noto. Instancabile annunciatore della Parola, ha lasciato una testimonianza profonda di ascolto, di comunione e di amore per il popolo di Dio e per i sacerdoti. Ne ricordiamo l’umanità schietta, la coerenza evangelica e il grande rispetto per le persone. Invochiamo per lui la ricompensa promessa ai servi fedeli e la luce eterna del Risorto”.