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Commercio ambulante in crisi in Sicilia. 42% in meno nel Ragusano, ma a Modica il settore regge abbastanza bene

Con una nota inviata al Presidente della Regione Sicilia On. Sen. Renato Schifani ed all’Assessore Regionale alle Attività Produttive On. Edmondo Tamajo, Confimprese Sicilia ha evidenziato la grave crisi che attraversa il settore del commercio su aree pubbliche in Sicilia. I dati ricavati dall’Osservatorio Nazionale del Mise, confermano una cronica e profonda crisi del commercio ambulante in Sicilia. Tra il 2016 e il 2024 gli operatori del settore sono passati da 21.298 a 16.189, con una perdita di oltre 5.000 imprese (‑24%). Di queste quasi la metà nell’ultimo anno. Infatti, nel 2024, ben 2.477 aziende, il calo più significativo dell’ultimo decennio. Il fenomeno è diffuso in tutte le province, con punte di criticità drammatiche a Palermo (‑34%), Ragusa (‑42%) e Siracusa (‑31%).

“Questo ridimensionamento – avverte il coordinatore regionale di Confimprese Sicilia Giovanni Felice – è la prova tangibile che l’attuale format dei mercatini settimanali non funziona più. Va avviata – conclude Felice – la conversione funzionale dei mercati, lavorando su diverse linee di interventi quali i mercati tematici e polifunzionali (alimentare di qualità, artigianato, cultura) con eventi serali e infrasettimanali”. A Modica, in controtendenza rispetto a questi dati, il settore sembra però reggere abbastanza bene, alla luce del successo riscontrato dal mercatino dell’antiquariato e dai mercati contadini in viale Medaglie d’Oro, senza dimenticare la tradizionale fiera settimanale che si tiene in contrada Caitina o a Modica Alta. Forse, dunque, è anche una questione di abitudini, scelte e allogazioni giuste.