POZZALLO – “Una pensionata di Pozzallo è stata costretta a sborsare 400 euro per pagarsi un esame salvavita, una somma parti ad oltre il 70% della sua pensione mensile, il tutto a causa dell’inefficienza cronica della sanità pubblica iblea”: lo denuncia Rosario Gugliotta, del comitato civico Articolo 32. “La signora – prosegue – è stata alla fine costretta a rivolgersi ad una struttura sanitaria privata, pagando di tasca propria, per non perdere tempo prezioso per la sua vita, dopo settimane di silenzio da parte della burocrazia e vane attese di comunicazioni mai arrivate”. Si trattava di eseguire una cardio risonanza magnetica per una terapia salvavita volta a contrastare una grave patologia cardiovascolare. Negli ospedali iblei, stando a quanto reso noto da Gugliotta, l’esame non era possibile a tempo indeterminato, fino a nuova disponibilità dell’apparecchiatura.
