RAGUSA – Il sindaco di Ragusa Peppe Cassì ha emanato l’ordinanza n. 635 con l’obiettivo di contrastare fenomeni di degrado urbano, disturbo della quiete pubblica e rischio per la sicurezza nelle aree più sensibili della frazione balneare di Marina di Ragusa, in vigore dal 2 luglio al 30 settembre 2025. Il provvedimento – che revoca le precedenti ordinanze in materia – dispone, nelle aree individuate nella planimetria allegata all’ordinanza, il divieto di assembramenti non finalizzati alla corretta fruizione degli spazi pubblici, in particolare bivacchi e schiamazzi, il consumo all’aperto di bevande alcoliche e non, se contenute in vetro o lattine, con conseguente divieto di abbandono di rifiuti e attività ludiche che disturbino la quiete pubblica (es. diffusori musicali). L’ordinanza si rende necessaria a seguito del peggioramento delle condizioni di vivibilità e sicurezza urbana, dovuto a comportamenti incivili e pericolosi che minacciano in particolare le fasce più deboli della popolazione.
Sono previste sanzioni amministrative fino a 500 euro per i trasgressori, che saranno tenuti a cessare i comportamenti vietati e a ripulire l’area occupata. “Abbiamo provato la via del dialogo, ma non c’è verso di discutere con chi non vuol capire. Dopo l’ordinanza antibivacco che interessava il Centro di Marina – afferma il sindaco, Peppe Cassì (nella foto) – durante una serie di incontri richiesti spontaneamente da alcuni ragazzi, si era giunti a un’intesa: spostarsi in zone più perimetrali a patto di attuare comportamenti decorosi, sensibilizzando i loro coetanei a evitare schiamazzi e a lasciare pulita l’area, anche grazie all’apposita installazione di mastelli aggiuntivi. Un compromesso tra il legittimo diritto a riunirsi e il rispetto del decoro e dei residenti, come è normale che avvenga in qualsiasi comunità in cui convivono esigenze diverse. Così non è stato, il “patto” con cui speravamo di responsabilizzare i ragazzi è stato disatteso: il perimetro dell’ordinanza viene quindi esteso, e di molto.
È un provvedimento tanto inevitabile quanto amaro. Rinnovo l’appello alle famiglie: non si può credere che certi comportamenti maleducati siano sempre colpa dei figli e dei nipoti degli altri”. “Non può essere il Comune a colmare una mancanza di educazione – prosegue l’assessore alla Polizia Locale, Giovanni Gurrieri – né può sostituirsi alle famiglie. Dopo aver perseguito la via del dialogo siamo costretti ad attuare provvedimenti seri. Forti dell’esperienza fatta con l’ordinanza sperimentale per il primo quadrilatero, e di comune accordo con Prefettura e Forze dell’Ordine che hanno ora quindi uno strumento normativo specifico per punire comportamenti irriguardosi, l’ordinanza viene estesa a tutto il perimetro indicato. E’ previsto il divieto di assembramenti, di consumo di alcol e di attività ludica dalle quali consegua il disturbo della quiete pubblica, oltre al divieto di abbandono di bottiglie, lattine, contenitori di vetro e qualsiasi genere di rifiuto. Fino a 500 euro la sanzione prevista.”