“Appena nati e già grandi”: il fenomeno musical teatrale tutto modicano dei Tariqa nel breve ma intenso percorso guidato dal fondatore Marcello Gugliotta

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“Appena nati e già grandi”: il fenomeno musical teatrale tutto modicano dei Tariqa nel breve ma intenso percorso guidato dal fondatore Marcello Gugliotta

MODICA – “Appena nati e già grandi”: con questa iconica frase la compianta collega giornalista Luisa Montù descrisse sulle colonne della sua “La Pagina”, in maniera perfetta, la parabola artistica dei Tariqa, una delle soprese del panorama musicale e artistico siciliano degli ultimi decenni. Purtroppo i Tariqa durarono appena 4 anni, prima di sciogliersi, consumando in poco tempo il grande successo che li travolse, anche a livello internazionale, esaurendosi troppo presto, come una candela che brucia da entrambi i lati. Alla lettera, la parola Tariqa significa «via», «percorso», «condotta», e ancora «modo d’essere». Per loro, un percorso intenso e ricco di soddisfazione, ma purtroppo molto breve. Di loro si ricorda soprattutto l’ipnotica voce di Antonella Cardi e l’ecletticità di Marcello Gugliotta, che dei Tariqa fu l’ideatore, il fondatore, la voce narrante e il cuore pulsante. Un artista vulcanico, visionario, ricco di idee che spaziavano tra musica e teatro, ovvero il marchio di fabbrica dei Tariqa, in uno stile unico apprezzato anche all’estero. Memorabili le esibizioni a Taormina Arte, in Belgio e nella nostra Scicli, dove, al Cineteatro Italia, furono introdotti nientemeno che da Pippo Baudo, loro grande fan. Una musica calda ed avvolgente, soffusa di poesia. Una musica che emanava passione, talvolta gioia o tristezza, ma comunque una grande voglia di vivere. Era questa quindi la musica dei Tariqa, che spopolava tra la fine degli anni 90 e i primi anni del 2000. Una realtà multimediale che amalgamava la musicalità, gli odori, le sensazioni emanate dagli splendidi angoli di paradisi mediterranei, ed iblei in particolare, donando una irripetibile e profonda esperienza interiore, avviando una sorta di viaggio virtuale all’interno del proprio essere, alla ricerca di ricordi lontani, di sensazioni perdute, di luoghi familiari e sconosciuti al tempo stesso.

Non a caso, come accennato, il termine “Tariqa” è sinonimo di percorso, strada o, secondo i componenti il gruppo, “la via che parte ieri e giunge al domani”, nell’ambito di un viaggio dell’anima dove i Tariqa erano i “Virgilio” per eccellenza, attraverso una musica viva e mediterranea che trasmette sentimenti forti, sensazioni uniche, emozioni allo stato puro. Le voci erano della già citata Antonella Cardi in primis, e poi Marco Garofalo e Fausto Andrea. Tra i musicisti lo stesso Garofalo, Gianni Celeste, Nino Aglieco, Lucio D’Angelo, Peppe DiMauro e Umberto Nerini. Le voci recitanti erano di Maria Ornella Giannì e di Marcello Gugliotta. Il gruppo faceva capo all’omonima associazione presieduta da Maria Blandini, moglie di Marcello Gugliotta. Tra i collaboratori più preziosi Luca, Manu e Marco.

I concerti non erano solo musica, ma anche immagini, poesia, teatro, arte e cultura. Una sorte di “carrozzone magico” che si avvaleva dell’ausilio di schermi giganti nei quali scorrevano magicamente le immagini più incantevoli dei più suggestivi scorci di territorio ibleo: paesaggi mozzafiato, resi ancora più belli dalle calde sonorità del gruppo che cantava rigorosamente in dialetto, conferendo ai brani un fascino tutto loro e collocandoli in un genere musicale difficilmente classificabili. Si trattava di qualcosa di unico, che andava ben al di là della tradizionale musica etnica. I momenti di puro teatro erano miscelati dai Tariqa con la musica, le immagini e la lettura di testi, scatenando un vortice di belle sensazioni. Ma i Tariqa erano anche sinonimo di arte: quadri, acqueforti, disegni, litografie da contemplare ed ammirare. Uno spettacolo avvolgente, esotico, poetico, in una parola: unico. E il pubblico apprezzava, perché al termine del di ciascun viaggio, gli scroscianti applausi inondavano immancabilmente il palco. I Tariqa si sono sciolti oramai da molti anni, ma la loro musica e le loro sonorità impareggiabili vivranno per sempre.