IL MISTERO DELLE ORIGINI

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IL MISTERO DELLE ORIGINI

                                                                                  LA BIBBIA  – L’enigma  
La Bibbia rappresenta il documento sacro che trasmette la rivelazione scritta inviata da Dio all’umanità attraverso un popolo. Sono avvolte nel mistero le origini della religione abbracciata dal popolo ebraico, sfociata in un rigido monoteismo che si esplicitava nella venerazione di un Dio Unico e Universale: una visione rivoluzionaria della divinità che di colpo si pone su posizioni antitetiche rispetto alle civiltà del mondo antico, notoriamente politeiste sul piano della religiosità. La fede monoteistica d’Israele culmina in un modello culturale-religioso basato nel riconoscere l’assoluta Signoria dell’Unico Dio, santo e giusto (denominato Jahvè), al quale gli uomini devono guardare come ad un modello morale. Una straordinaria concezione della divinità per quell’ epoca, le cui origini sfuggono ad ogni interpretazione della scienza moderna. Stupisce come questa religione resista fino ad oggi, nonostante che, nel corso della sua storia travagliata, il popolo ebraico abbia conosciuto l’oppressione, abbia subito la dominazione di numerose nazioni straniere ma sia sempre riuscita a difendersi dai tentativi delle popolazioni confinanti di invadere il suo territorio ai fini di annullarne l’esistenza.                                                                                                                                                        Per millenni nessuna potenza al mondo è mai riuscita a cancellare il luogo e il popolo scelto da Dio per manifestarsi nella storia!

                                                      LA BIBBIA   – Un’idea rivoluzionaria

La Bibbia poggia la sua essenza su un’idea che non ha riscontri al di fuori delle culture e delle tradizioni del tempo antico, che generalmente basavano il rapporto fra uomo e divinità su base naturalistica. Il patrimonio spirituale dei popoli, condizionato ineluttabilmente dal volere degli dèi, si custodiva e si trasmetteva secondo modelli attualizzati dal rito che, guardando al passato, si esplicitavano nella obbedienza e nella fedeltà alle tradizioni mitologiche. Era una ‘cultura statica’ gravata di negatività, che di fronte al male ritenuto ineluttabile e imprescindibile si poneva in atteggiamento di profondo pessimismo.                                                                                                                                       La Bibbia, straordinariamente, ribalta questa concezione pessimista dell’esistenza, inaugurando un nuovo senso del tempo che tende ad un futuro totalmente positivo, fatto di attesa e di speranza, caratterizzato dalla fine di ogni negatività. La dinamica interna della Bibbia è infatti orientata soprattutto in senso escatologico e perciò guarda più al futuro che non al passato.                                                                                                                                                 Attraverso questa basilare impostazione possiamo renderci conto che, per capire la Bibbia, quello che conta di più non è tanto l’aspetto fisico della realtà o la ricerca della verità dei fatti storici che vi sono narrati, ma i suoi “valori spirituali” e la sua “destinazione alle generazioni future”.