MODICA – La nuova giunta vedrà la luce entro un paio di settimane e sarà di stampo tecnico: ce lo ha confermato al telefono il sindaco Maria Monisteri, che, in queste ore, sta lavorando febbrilmente per comporre la nuova amministrazione comunale, dopo la dichiarazione di dissesto finanziario dell’ente con una delibera di giunta ed il voto favorevole in consiglio comunale e il divorzio tra il primo cittadino e l’on. Ignazio Abbate. “Nomi al momento preferisco non farne – dice il sindaco – ma posso dire che resteranno con me quelle persone che mi sono state costantemente vicine in questi quasi 2 anni di amministrazione, e, soprattutto, nel difficilissimo momento della dichiarazione di dissesto finanziario. Si tratta di persone valide con cui ho lavorato e lavorerò bene, che si spendono, come la sottoscritta, per la causa comune senza guardare orari. C’è bisogno dell’apporto di persone volenterose e competenti, che dovranno lavorare sodo insieme a me per far risollevare la città nel minore tempo possibile, creando il minore impatto possibile, in termini di disagi, ai cittadini che ci hanno dato la loro fiducia. Anche per questo – conclude il sindaco – mi sto prendendo tutto il tempo necessario per ponderare bene scelte che si riveleranno essere cruciali per il futuro di Modica”.
Della vecchia giunta, oramai prossima all’azzeramento, è ormai quasi certo che si salveranno solo Saro Viola, Antonio Drago e Tino Antoci, affiancati forse da un possibile quarto assessore “superstite” e da nomi nuovi e di alta caratura tecnica, più che politica. Alle porte si potrebbe profilare anche qualche grossa e inaspettata sorpresa, anche se le bocche restano rigorosamente cucite. Sono già fuori tutti gli altri componenti, a cominciare dal vice sindaco Giorgio Belluardo e dall’assessore al bilancio Delia Vindigni.
Alla Monisteri è venuta meno la maggioranza in consiglio comunale, con i fedeli di Abbate che si sono eclissati in occasione del voto per il dissesto. Il sindaco può contare su 9 consiglieri sicuri. Il sindaco aveva bollato come “vili” i consiglieri che si erano sottratti alla responsabilità del voto sul dissesto, riferendosi esplicitamente ai 12 fedelissimi di Abbate: Nigro, Frasca, Franzò, Giurdanella, Caruso, Floridia, Giannone, Covato, Ruffino, Scapellato, Alecci e Piero Covato. Il sindaco può continuare a contare sull’appoggio incondizionato di Mariacristina Minardo, Daniela Spadaro, Pietro Armenia, Michelangelo Aurnia, Margherita Cascino, Cristina Cecere e Neva Guccione.