Modica ha celebrato il Giorno della Memoria, Scicli ha commemorato le vittime del bombardamento del 28 gennaio 1943

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Modica ha celebrato il Giorno della Memoria, Scicli ha commemorato le vittime del bombardamento del 28 gennaio 1943

MODICA – Il Teatro Garibaldi di Modica ha ospitato la tradizionale cerimonia in occasione del Giorno della Memoria, istituito per commemorare le vittime della Shoah, le persecuzioni nazifasciste e le drammatiche vicende della Seconda Guerra Mondiale. Quest’anno, l’evento ha assunto un significato ancora più profondo, coincidendo con l’80° Anniversario della Liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, avvenuta il 27 gennaio 1945. La cerimonia, quest’anno, si è tinta di un’emozione particolare grazie al contributo degli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale “Luigi Capuana” di Giarratana – Monterosso Almo e dell’Istituto Comprensivo Statale “Carlo Amore” di Modica. In un simbolico gesto di memoria e rispetto, i ragazzi hanno portato al collo un numero di matricola che richiamava l’identità di un deportato realmente esistito, rievocando con forza l’individualità e il sacrificio delle vittime della Shoah.

Attraverso toccanti rappresentazioni, letture e brani originali, gli alunni hanno fatto rivivere il dramma vissuto da milioni di deportati. In un crescendo di emozione, il palco ha accolto la pièce teatrale “Mai più” un profondo omaggio al ricordo. Di straordinaria intensità emotiva sono state le tre testimonianze di ragazzi eredi di nonni e prozii che hanno vissuto in prima persona gli orrori della deportazione e dei campi di concentramento. Le loro parole, cariche di dolore e speranza, hanno dato voce alle vittime, rinsaldando il legame tra passato e presente. Altro momento toccante è stato segnato dalla consegna della “Medaglia d’Onore” conferita dal Presidente della Repubblica al cittadino modicano Tommaso Agosta, internato militare italiano e prigioniero nei lager nazisti, la cui memoria incarna il sacrificio e il coraggio di chi ha vissuto l’orrore dei campi di concentramento. Nel corso della cerimonia, sono intervenuti il Prefetto di Ragusa, il Sindaco di Modica ed il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Ragusa, sottolineando con parole vibranti l’importanza di custodire e trasmettere il ricordo della Shoah alle future generazioni. Un monito potente, volto a promuovere i valori di tolleranza e rispetto per la dignità umana. Il Prefetto Giuseppe Ranieri, nel suo intervento, ha sottolineato: “Ricordare è un dovere morale e civile. Solo trasmettendo il testimone della memoria alle giovani generazioni possiamo costruire un futuro libero dall’odio e dall’intolleranza. E’ nostro compito trasmettere alle nuove generazioni il valore inviolabile della libertà e della dignità umana”.

Commemorazione delle vittime del bombardamento del 28 gennaio 1943 a Scicli. Il rombo dell’aereo nel cielo di Scicli, una giovane mamma capisce il pericolo, prende i suoi 2 figli in fasce e si nasconde sotto una botte. Lei muore, il piccolo Guglielmo, un anno e mezzo, ferito all’addome, sopravvive, e con lui la sorellina. Inverno 1943, Scicli subisce 3 bombardamenti nel breve volgere di poche settimane. In quella che ai tempi era la via Teramo e oggi si chiama via Trinacria, si consuma l’ennesima tragedia che colpisce tutta la comunità. I 2 bambini resteranno orfani anche di padre, morto disperso in guerra in Russia. Guglielmo Stornello, 83 anni, sciclitano, era presente a Villa Penna, alla messa officiata da Padre Ignazio la China e da don Nello Garofalo per commemorare le vittime del bombardamento del 28 gennaio 1943. Porta sul corpo la ferita di quella bomba sganciata sulla casa dove abitava da neonato. È l’ultimo testimone superstite di quei fatti e 82 anni dopo la sua testimonianza commuove. È stata scoperta dal sindaco Mario Marino. che ha chiamato al suo fianco Marilena Tasca, della comunità “Eccomi”, che ha recuperato la memoria storica di quel momento storico, la targa in marmo con cui Scicli dice il suo No alle guerre. Un momento intenso, reso ancor più vivido dal ricordo di chi può dire “Io c’ero…”.