Finale Coppa Italia Eccellenza Sicilia Memorial Gianfranco Provenzano: Città di Avola perde 1-0 contro Unitas Sciacca

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Finale Coppa Italia Eccellenza Sicilia Memorial Gianfranco Provenzano: Città di Avola perde 1-0 contro Unitas Sciacca

Unitas Sciacca – Città di Avola 1-0
Marcatore: 48’ st. Di Mercurio
Unitas Sciacca: Keba, Triolo (80’ Graci), Di Mercurio, Genco (80’ Sinacori), Cipolla, Jammeh, Ricciulli (35’ Camarà), Fricano, Kari, D’Amico (76’ Margaritini), Erbini (67’ Caternicchia). A disp.: Sabelli, Licata, Mistretta, Galfano. All. Angelo Galfano.
Città di Avola: Santillo, Argentino, Toure (58’ La Bruna), Ramella, Diop, Figini, Gazzara (46’Caruso, 58’ Andolina), Fratantonio, Gomes, Ricca, Tripoli. A disp.: De Luca, Rechichi, Cicero, Fontana, Fusca, Lizzio. All. Attilio Sirugo.
Ammoniti: Ramella (A), Ricca (A), Erbini (S), Galfano (S), Sirugo (A), Di Mercurio (S), Fricano (S), Sinacori (S).
Arbitro: Liberio Fundarotto (Sezione di Trapani)
Assistenti: Edoardo Pennisi (Sezione di Catania) , Marco Garofalo (Sezione di Palermo)

La LVIII edizione della Coppa Italia Eccellenza Sicilia Memorial Gianfranco Provenzano, va all’Unitas Sciacca di Angelo Galfano che sul neutro del “Falcone-Borsellino” di Paternò, batte 1-0 il Città di Avola guidato da Attilio Sirugo sceso in campo in formazione rimaneggiata. Tra le fila rossoblù (oggi in casacca biancorossa) out Alfò,Butera e Ruiz per squalifica e Montagno per infortunio. Ai saccensi basta una rete del difensore Di Mercurio ad inizio ripresa per avere la meglio sui rossoblù che nonostante le defezioni non hanno demeritato. Nel primo tempo il gioco ristagna a centrocampo, con poche occasioni da segnalare. Al 7’ proteste vibranti degli uomini di Galfano per un intervento dubbio in area avolese sul numero 7 Ricciulli. Al minuto 11, Erbini penetra in area e crossa rasoterra al centro dove Kari di prima intenzione ciabatta il tiro, permettendo il comodo intervento di Santillo. Al 18’ si vede l’Avola, Tripoli spalle alla porta difende il pallone e serve Fratantonio, il centrocampista in un fazzoletto di terreno si gira e calcia trovando la risposta di Keba che con l’ausilio del palo si salva, tuttavia l’azione era stata fermata per offside. Al 38’ sugli sviluppi di un corner battuto da D’Amico, Cipolla sul secondo palo anticipa Touré ma colpisce incredibilmente male il pallone che termina sull’esterno della rete. Dopo 3’ di recupero concessi dal Signor Liberio Fundarotto della Sezione di Trapani le squadre rientrano negli spogliatoi sul parziale di 0-0.

In apertura di ripresa l’Unitas Sciacca passa in vantaggio. Al 49’dal versante di sinistra D’Amico batte una punizione trovando la spizzata vincente di capitan Di Mercurio che rompe l’equilibrio battendo Santillo. Incassata la rete, la compagine di Sirugo sposta in avanti il baricentro schiacciando i saccensi, rischiando chiaramente di prestare il fianco alle ripartenze avversarie. Al 59’ e al 63’ ci prova Gomes senza mettere in pericolo la porta di Keba. Al 65’ dalla bandierina di sinistra Ricca pesca a centro area Fratantonio, in torsione di testa il numero 8 mette i brividi alla retroguardia neroverde. Al 74’ il neo entrato La Bruna calcia debolmente una punizione dalla lunetta dei sedici metri. Al 77’ ci prova Kari da fuori, l’attaccante algerino non centra il bersaglio. All’86’ Kari verticalizza per Margaritini, il classe 2002, scappa indisturbato sul filo del fuorigioco e a tu per tu con Santillo manca incredibilmente il raddoppio alzando troppo la mira. Al 91’ l’ultima chance per l’Avola è firmata da Ricca, il piazzato dai sedici metri finisce di poco fuori. Al triplice fischio, è apoteosi Unitas Sciacca. I neroverdi oltre a festeggiare il primo storico trionfo in Coppa Italia, staccano il pass per il percorso nazionale della competizione che può regalare il salto di categoria come successo lo scorso anno al Paternò guidato da Filippo Raciti. Il Città di Avola mastica amaro mancando il bis dopo il successo della stagione 2011/2012, ma il percorso in Coppa e il quarto posto attuale in campionato alle spalle delle blasonate Milazzo, Modica e Vittoria non può scalfire quanto di buono fatto.