MODICA – Giorno 10 gennaio 2025 si è riunito il Coordinamento Nazionale dei tribunali soppressi a Roma presso la sede dell’Organismo Congressuale Forense, presieduto dal Presidente avv. Pippo Agnusdei e dal portavoce del comitato pro tribunale di Modica avv. Enzo Galazzo, presenti all’incontro per Modica, l’avv. Giorgio Scarso e Salvatore Rando. Assemblea molto partecipata con interventi di spessore per la riapertura dei tribunali soppressi, che solo a parole, la politica afferma di condividere la Giustizia di prossimità, sollecitata dall’Europa. La riforma della geografia giudiziaria con Legge n. 148/2011 non ha migliorato la giustizia in Italia, i tempi dei processi si sono allungati a dismisura, l’invarianza della spesa non è stata rispettata e le vittime, come al solito a carico dei cittadini.
COMITATO NAZIONALE TRIBUNALI ACCORPATI
Ordine del giorno
L’Assemblea, convocata in Roma nella sede dell’Organismo Congressuale Forense, il giorno 10 gennaio 2025,
PREMESSO CHE:
-Con Legge n. 148/2011 è stata conferita delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione degli uffici giudiziari nel territorio al dichiarato fine di realizzare risparmi di spesa e maggiore efficienza di giustizia;
-Con D. Leg.vo n. 155/2012, in vigore dal 13.9.2013, è stata data attuazione alla delega e sono stati soppressi trenta Tribunali, i cui riuniti nell’intestato Comitato, e relative Procure;
-Ad oltre undici anni dalla soppressione e dagli accorpamenti non è stata conseguita alcuna delle finalità programmate dalla Legge n. 148/20112, obiettivi clamorosamente falliti, e che per contro essi hanno prodotto, in tutti i settori, sprechi di risorse pubbliche e minore efficienza di giustizia;
-Nel marzo del 2019 il Ministro della Giustizia dell’epoca si impegnò, nel corso di un incontro in Ministero, ad avviare il problema a soluzione epperò proponendo, anziché il ripristino degli Uffici soppressi, la istituzione di “Uffici di Prossimità” assolutamente inidonei rispetto agli obiettivi dati;
RITENUTO CHE:
-L’attuale Governo ha dichiarato, sin dal suo insediamento, di voler lavorare su un progetto di ridefinizione della Geografia giudiziaria;
-Il Sottosegretario al Giustizia On.le Andrea Delmastro ha confermato, nel corso di un primo incontro in data 22.2.2023 e di altro successivo, tale intendimento e però precisando che gli auspicati ripristini sarebbero stati attuati solo nel rispetto di stringenti indicazioni, segnatamente nella individuazione di circondari più ampi di quelli soppressi;
-I Comitati si sono mossi in tale ottica, hanno acquisito l’adesione formale delle rappresentanze istituzionali dei Comuni deputati a definire più ampi circondari nonché le proposte di Legge/Voto approvate dalle varie Assemblee regionali, ed hanno inoltrato i loro progetti alla competente Commissione Giustizia costituita in Senato;
-Nel corso del recente incontro del 26 novembre u.s., il Sottosegretario On.le Delmastro ha comunicato ai componenti del Direttivo presenti l’intenzione del Governo di voler procedere al ripristino, confermando intanto, in via definitiva, i quattro Tribunali abruzzesi interessati da fenomeni sismici e ripetutamente in proroga, e procedendo poi al ripristino di altri tre Tribunali, uno al nord, uno al centro ed uno al sud senza richiamo ai principi enunciati nel corso dei tre precedenti incontri, l’ultimo partecipato anche dal componente della Commissione Giustizia Sen. Salvo Sallemi.
RITENUTO ALTRESI’ CHE:
-Il nuovo orientamento delle scelte di ripristino ipotizza modalità soggettive ben diverse rispetto alle precedenti, oggettive, enunciate e ribadite nel corso dei richiamati incontri, per conseguire le quali ciascun componente del Comitato ha dovuto spendersi presso le rappresentanze istituzionali dei vari Comuni e Regioni per illustrare le ragioni dei progetti e per ottenerne formali atti di adesione;
-Siffatto diverso orientamento, se confermato, sarebbe frustante per quanti si sono spesi, sui territori, per il conseguimento di obiettivi di Giustizia di Prossimità; ricadrebbe a tutto danno della credibilità delle Istituzioni, negherebbe al cittadino il diritto di accedere al servizio Giustizia inducendolo a rinunciarvi ovvero a farsi giustizia da sè come sin troppe volte apprendiamo quotidianamente dai media;
SEGNALA INFINE CHE
-I fenomeni sismici che anteporrebbero, ad ogni altra, le ragioni dei Tribunali abruzzesi non sono esclusive, purtroppo, di quelle aree ma riguardano l’intero territorio nazionale.
Per tutto quanto premesso e ritenuto,
AUSPICA
-Che il Governo sottoponga al Parlamento nazionale, in coerenza con gli impegni assunti dai suoi rappresentanti, un disegno di legge rispettoso dei seguenti principi e criteri:
1) Si valutino i progetti già inoltrati dai Fori soppressi al Ministero della Giustizia e alla Commissione senatoriale, alla luce dei principi dettati in occasione dei precedenti incontri e della previsione degli oneri di gestione delle infrastrutture a carico delle Regioni;
-2) Il Ministero della Giustizia, in sede di adozione dell’emanando provvedimento voglia prendere in considerazione criteri oggettivi quali la popolazione, la presenza di case circondariali e/o di presidi delle FF.OO., e/o Università con Scuola di Giurisprudenza;
3) Il criterio della popolazione sia parametrato, per coerenza, ai bacini di utenza dei tribunali circondariali abruzzesi;
4) Siano, altresì, recuperati i presidi giudiziari insistenti nelle cd. “Aree interne”, a prescindere dal parametro della popolazione;
5) siano, infine, tenute in debita considerazione le proposte di ampliamento oltre i confini amministrativi, in coerenza con la annunciata costituzione del Tribunale della Pedemontana veneta.