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Cittadini e fedeli indignati per la chiusura inspiegabile della strada che porta al Santuario Basilica Madonna delle Grazie a Modica: interessato anche il vescovo Mons. Rumeo. C’è una denuncia penale presentata in procura

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Cittadini e fedeli indignati per la chiusura inspiegabile della strada che porta al Santuario Basilica Madonna delle Grazie a Modica: interessato anche il vescovo Mons. Rumeo. C’è una denuncia penale presentata in procura

MODICA – “La strada che porta al Santuario Basilica Madonna delle Grazie a Modica, dove di recente è stato riqualificato il sagrato, si trova ad oggi ancora inspiegabilmente chiusa, nonostante le varie rassicurazioni sulla riapertura arrivate dall’amministrazione, lasciando cittadini e fedeli perplessi e indignati”. lo si legge nella pagina Facebook della parrocchia. “I lavori di riordino e valorizzazione di questo spazio – si legge nel post – hanno rappresentato un momento importante per la città, che ha visto la rinascita di un luogo di rilevanza storica. L’inaugurazione, celebrata con grande enfasi dall’amministrazione comunale, aveva suscitato entusiasmo e speranza, restituendo alla comunità uno spazio che unisce il valore culturale e religioso a una funzione urbanistica strategica.

Tuttavia, dopo alcuni mesi, la piazzetta è stata chiusa con l’installazione di blocchi di cemento che inibiscono il traffico veicolare. Questa situazione penalizza gravemente i fedeli, soprattutto i più fragili che non possono più raggiungere agevolmente la basilica, penalizza le celebrazioni religiose e priva la cittadinanza di un luogo recentemente riqualificato con risorse pubbliche. La chiusura non incide solo sull’aspetto religioso e sociale, ma pone serie domande sulla sicurezza urbana. La piazzetta, infatti, rappresenta un punto cruciale per la viabilità d’emergenza, consentendo un collegamento diretto tra piazza Corrado Rizzone e il piazzale del Viale Medaglia d’Oro spazio importante di protezione civile. Questa connessione è una via di fuga fondamentale per il centro storico e potrebbe rivelarsi vitale in caso di calamità naturali o altre emergenze.

Ci si chiede – prosegue ancora il post – quali siano le ragioni di questa chiusura prolungata e perché non si sia ancora intervenuti per risolvere una situazione che appare tanto grave quanto paradossale. L’inibizione al transito non riguarda solo i mezzi privati, ma anche quelli di soccorso, compromettendo potenzialmente l’efficacia degli interventi di emergenza. È lecito interrogarsi se non sia giunto il momento per le istituzioni, a tutti i livelli, di intervenire con decisione per restituire questo spazio alla comunità. La speranza è che le autorità locali e regionali ma anche funzionari della stato affrontino questa problematica con la necessaria urgenza e responsabilità. Restituire la piazzetta alla città non significherebbe solo garantire la sicurezza e la fruibilità dello spazio, ma anche onorare l’investimento fatto e rispondere al legittimo diritto dei cittadini di Modica – conclude il post – di vivere appieno il loro patrimonio urbano e religioso”.

Della vicenda è stato interessato anche il Vescovo della Diocesi di Noto, Mons. Salvatore Rumeo. Intanto c’è anche una denuncia penale presentata alla procura iblea dal Pd di Modica, e si auspica che ci siano indagini in corso sulle reali motivazioni alla base del permanere di questa assurda situazione. Girano voci insistenti sulle cause, ma, non avendo prove a supporto di queste tesi, preferiamo non addentrarci in questo terreno minato. Ma il dato di fatto è che una strada pubblica resta chiusa da mesi, nonostante l’inaugurazione, che, a questo punto, ci si chiede che senso abbia avuto. C’è chi sostiene che manchi ancora il collaudo dell’opera, e, se così fosse, la situazione sarebbe ancora più grave e si paleserebbe la rilevanza penale. Dall’amministrazione hanno fatto sapere al sacerdote della parrocchia, don Giovanni Lauretta, molto addolorato da questa situazione, che la ditta appaltatrice dei lavori sarebbe già stata saldata con una somma di 180.000 euro. Sarà vero? E se sì, quali altri motivi stanno alla base del permanere della chiusura delle pubblica via che penalizza migliaia di persone, a cominciare dalle categorie più deboli, anziani in primis? Se è vero, come pare, che vi siano indagini in corso, si auspica una rapida soluzione, e se qualcuno avesse responsabilità dirette sulla vicenda, che ne risponda, per il bene della collettività.