Emergenza Blue Tongue in Sicilia e nel Ragusano: da Palermo 7 milioni di euro agli allevatori

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Emergenza Blue Tongue in Sicilia e nel Ragusano: da Palermo 7 milioni di euro agli allevatori

RAGUSA – Per la prima volta la Regione Sicilia è accanto alle aziende zootecniche nella lotta alla blue tongue, epidemia che sembrava sconfitta ma che dalla scorsa estate registra una recrudescenza di casi. Lo fa attraverso una norma proposta dall’Onorevole Ignazio Abbate, concordata con le Asp, approvata da tutto il Parlamento e inserita nel maxi emendamento del Governo alla variazione di bilancio. Nell’emendamento sono contenuti stanziamenti pari a un milione e mezzo di euro come indennizzo per l’abbattimento o il decesso di animali colpiti da blue tongue (purchè regolarmente certificata dai Dipartimenti Veterinari), un altro milione e mezzo di euro per l’acquisto dei vaccini e altri 3 milioni per chi ha registrato un decremento nella produzione da latte dovuta al contagio. Sono previsti, inoltre, stanziamenti per un altro milione di euro per sostenere gli allevamenti colpiti da focolai di brucellosi e tubercolosi.

In questo caso gli allevatori potranno acquistare bovini riproduttori di età non superiore ai 3 anni purchè iscritti al libro genealogico per un ammontare pari al 50% del valore di acquisto. Per quanto riguarda la Blue Tongue, al 1° luglio 2024 si contano 112 focolai regionali con numeri crescenti e verosimilmente sottostimati. La malattia, per la prima volta clinicamente manifesta, è caratterizzata da elevata mortalità (25 %) sia nei bovini che negli ovini. “Ho ritenuto necessario intervenire, per la prima volta nella storia, per combattere apertamente la blue tongue. Attraverso questo stanziamento vogliamo dimostrare di essere vicini ad un comparto che ha sempre rappresentato un traino per l’economia siciliana. Gli ovini sono particolarmente fragili nei confronti di questo morbo che ne causa la morte mentre per i bovini la mortalità è inferiore ma si riscontra un drastico calo di produzione, con picchi che toccano anche il 30%. L’unico rimedio al momento conosciuto è il vaccino per cui i fondi messi a disposizione dovranno servire anche per l’acquisto del siero vaccinale che al momento è a carico del singolo produttore. Bisognerà adesso aspettare la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale per poi emanare il decreto che farà arrivare gli aiuti ai legittimi destinatari”.