RAGUSA – La Cgil di Ragusa ha un nuovo segretario generale: è Giuseppe Roccuzzo, 43 anni, già amministratore, per circa 10 anni, del primo sindacato in provincia. Succede a Peppe Scifo, che ha concluso il suo doppio mandato. Scifo andrà a ricoprire un ruolo nazionale, ovvero una collaborazione nel dipartimento dell’immigrazione e della cooperazione sindacale tra i paesi del Mediterraneo. Giuseppe Roccuzzo ha ottenuto 65 voti, su 74 votanti (il parlamentino della Cgil è composto da 84 componenti), 3 no, 5 schede bianche e un astenuto.
Peppe Scifo ha salutato l’assemblea facendo un bilancio della sua attività politico sindacale fondata sul riconoscimento dei diritti (legalità, lotta al lavoro nero e al capolarato, sanità pubblica e difesa dell’ambiente, immigrazione) e quindi i ringraziamenti di rito ai lavoratori e alle lavoratrici, ai dirigenti sindacali che hanno condiviso otto anni di cammino con un bilancio non soddisfacente se si tiene conto dei contesti in cui la sua azione sindacale ha operato. Alfio Mannino, come centro regolatore, ha fornito l’unica proposta emersa dalle consultazioni nelle categorie dove è uscito il nome di Giuseppe Roccuzzo sottolineando che è un’ottima scelta per dare continuità e nuovo vigore alle battaglie intraprese per rendere ancora grande la Camera del lavoro di Ragusa.
Il candidato segretario ha illustrato la sua relazione programmatica in 10 cartelle in cui ha evidenziato le linee della politica internazionale, con la pace al centro del dibattito, di quella nazionale che deve essere fondata su una politica che eviti una deriva antidemocratica fatta di azioni legislative contro il Paese. Roccuzzo ha sottolineato che l’idea della società è fondata sulla solidarietà, sulla democrazia, sui diritti e sulla pace. Referendum sull’autonomia differenziata e quello sulla cittadinanza sono due obiettivi da cogliere. Sul piano locale si caratterizzano Enti Locali che non reggono la situazione finanziaria e questo a detrimento dei posti di lavoro e del reddito dei lavoratori. Necessario un risanamento con un poderoso intervento dello Stato al netto delle responsabilità. Da stimolare le politiche ambientali, dell’energia rinnovabile, dell’agricoltura e del turismo.
Poi riferimenti alla sanità pubblica da difendere, contro la logica dello smantellamento della rete dei pubblici servizi. La Cgil, forte di 37.071 iscritti, deve essere centrale nel dibattito politico per le scelte che si connettono alle scelte sul lavoro e sull’occupazione. Dopo l’elezione del segretario, ha concluso i lavori Francesca Re David che ha puntato le attenzioni sullo sciopero generale del 29 novembre, sulla necessità di mandare alle urne 25 milioni di italiani sul referendum dell’autonomia differenziata promosso dalla CGIL che è vuole essere conquista di diritti e di equità.