RAGUSA – Andamento molto lento per l’inflazione anche in provincia di Ragusa. Se a settembre c’era stato un calo, che aveva portato il dato ai minimi di inizio anno, a ottobre l’indice dei prezzi al consumo resta invariato su base mensile e aumenta dello 0,7% su base annua. E’ quanto evidenzia il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, facendo riferimento ai dati su base Istat comunicati dall’ufficio studi dell’organizzazione di categoria. “Mentre l’inflazione di fondo rimane stabile a +1,5%, sempre per quanto riguarda la provincia di Ragusa – chiarisce Manenti – quella al netto dei soli beni energetici sale a +1,9%, allineandosi al dato nazionale. La lieve accelerazione del tasso d’inflazione riflette principalmente l’andamento dei prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +1,3% a +1,8%) sia non lavorati (da +0,2% a +2,5%) e, in misura minore, l’attenuazione della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -11,0% a -10,2%). Complessivamente, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) cresce dello 0,25% su base mensile per quanto riguarda la provincia di Ragusa. In sintesi, mentre i prezzi alimentari aumentano, i beni energetici continuano a mostrare una flessione, creando un quadro inflazionistico complesso ma con segnali di stabilità. Questo fa dire al nostro ufficio studi che a sostenere i redditi reali delle famiglie vi è la conferma di un’inflazione che è ormai tornata ai tassi di crescita sperimentati nel decennio precedente. Il lieve aumento rilevato a ottobre su base annua era completamente atteso e va considerato fisiologico come anche la dinamica dei prezzi nell’euroarea, sebbene alcuni spunti di ripresa dei prezzi su segmenti sensibili, come l’alimentare e l’istruzione, potrebbero creare qualche problema in termini di sentiment, con riflessi negativi sul già debole circuito redditi-fiducia-consumi, dal cui pieno funzionamento dipendono le sorti della crescita economica anche nell’area iblea in questi mesi finali del 2024”.