RAGUSA – Non era mai capitato in oltre 17 anni di ininterrotta attività editoriale online: Corriere di Ragusa è stato hackerato. Tutto spazzato via, tutto cancellato in pochi minuti con un colpo di spugna: articoli, foto, dati, file. Non era rimasto niente, tranne un illecito reindirizzamento automatico verso un altro sito dai dubbi contenuti. Abbiamo subito bloccato tutto, mettendoci alacremente al lavoro per ripristinare il Corriere di Ragusa nel minor tempo possibile. Grazie all’instancabile impegno di Massimiliano Sparacino, Domenico Carbone e Francesco Firullo, in poche ore siamo tornati online. Abbiamo ulteriormente innalzato le difese, nell’auspicio che quanto accaduto non si ripeta. Siti ben più importanti e prestigiosi del nostro sono stati illustri vittime dei vigliacchi hacker, ma questo non ci conforta. Quello della sicurezza online, sempre più fagocitata da cyber criminali senza scrupoli, che colpiscono all’improvviso causando danni immensi, resta un grande e preoccupante problema, che può riguardare chiunque. Bisogna proteggersi come meglio si può, sfruttando il massimo che possa offrire la tecnologia, per fortuna in continua evoluzione, come, ahimè, pure i malintenzionati. Stiamo raccogliendo dati sull’accaduto, per formalizzare una denuncia a carico di ignoti alla polizia postale. Da questo brutto colpo ne abbiamo tratto qualcosa di utile, rialzandoci e ripartendo. Ne abbiamo approfittato per rendere il sito ancora più essenziale e leggibile, da mobile e da desktop. A questo proposito, molti di voi, cari lettori, lamentano l’ingombrante presenza di troppi banner pubblicitari, ma questo non si può evitare. Il sito è gratis, e senza la pubblicità, nostra unica fonte di sostentamento (non abbiamo mai beneficiato di contributi pubblici), avremmo già chiuso da tempo. Invece andiamo avanti, con la barra dritta, seppure tra le mille difficoltà che da anni stritolano il mondo dell’editoria. Nonostante tutto, in fondo, contiamo di cavalcare le sterminate praterie del world wide web per molti altri anni ancora, a Dio piacendo.