Comuni con l’acqua alla gola per il caro energia elettrica. Per i cittadini sono in vista aumenti delle bollette per far fronte al raddoppio, ed in certi casi anche oltre, dei costi di servizi per assicurare acqua, illuminazione, uffici, riscaldamento. Chi si trova più in difficoltà è chiaramente chi non ha investito negli anni in energie rinnovabili ed alternative ma con le pompe di sollevamento acqua, altamente energivore, c’è poco da fare. Devono funzionare 24 ore su 24 per portare l’acqua agli acquedotti. Ragusa è passato, solo per il servizio idrico, da una bolletta di 2,6 milioni annui a 12,4 milioni. Chi pagherà sarà anche, se non soprattutto, il cittadino. Il sindaco ha infatti prefigurato un aumento del 5% nelle prossime bollette. Ci sono poi i costi del funzionamento degli uffici, del loro riscaldamento o condizionamento, dell’illuminazione dei monumenti e delle strade. Si va verso lo spegnimento, almeno per alcune ore, per non aggravare il costo della bolletta. E’ una situazione che coinvolge tutti i comuni, dai più piccoli ai più grandi, e si salverà solo chi sarà bravo a pianificare e risparmiare. Modica, per esempio, ha una rete di illuminazione pubblica a tappeto nelle campagne. Da Montesano a Frigintini, da Trebalate a Quartarella. Gli impianti sono stati tutti adeguati e dotati di lampade a basso costo ma l’estensione della rete comporta costi che potrebbero essere non più sostenibili e bisognerà pensare a tagli, almeno parziali per alcune ore con tanti saluti alla richiesta di sicurezza dei residenti. Scicli ha già toccato con mano la nuova realtà visto che la bolletta è passata da 70 a 300.000 euro. Anche in questo caso il costo degli impianti di sollevamento dai pozzi è la voce più importante anche perché ci sono anche quattro borgate da servire. Tempi duri in vista per gli utenti su cui si riverseranno in massima parte i costi dei servizi.