Il modicano Mons. Angelo Giurdanella è ufficialmente il nuovo vescovo di Mazara del Vallo. Alle 18.10 di martedì 4 ottobre, nella cattedrale di Noto, Mons. Antonio Staglianò, che ha concelebrato la cerimonia liturgica, lo ha proclamato “vescovo della chiesa di Dio” e subito dopo è seguito un lungo scampanio che ha accompagnato il nuovo pastore. E’ stata una cerimonia molto partecipa con tutti i vescovi della diocesi siciliane, tra cui l’arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice, il cardinale emerito di Palermo Romeo, il vescovo di Ragusa La Placa, quello di Piazza Armerina Gisana, e 2 vescovi emeriti come Mons. Mogavero, che ha retto finora la diocesi di Mazara, e Mons. Costanzo, già vescovo di Siracusa, che è stato padre spirituale di Mons. Giurdanella. Presenti anche Mons. Raspanti, presidente della Conferenza episcopale siciliana. Nelle prime file della cattedrale molti sindaci dei comuni ricadenti nella diocesi netina e del Mazarese, oltre ai prefetti di Siracusa e Trapani, ed alte autorità militari. Tanti i parroci, i diaconi, le suore e i laici della diocesi mazarese, che in attesa di sabato 15, quando avverrà l’insediamento nella cattedrale mazarese, hanno voluto presenziare e portare il segno della loro testimonianza. Significativo a metà cerimonia l’abbraccio tra 3 vescovi, tutti cresciuti nella diocesi netina. L’abbraccio tra Mons. Lorefice, Mons. Gisana e Mons. Giurdanella è stato un riconoscimento visibile dell’alto insegnamento e del magistero del seminario netino dove i 3 prelati sono cresciuti e si sono formati, accomunati da una identità territoriale, e che si ritrovano ora a distanza di anni quale guide di comunità religiose, e non solo, importanti. Mons. Staglianò ha unto sul capo il neo vescovo, che è stato anche suo vicario negli ultimi 6 anni, con l’olio crismale, gli ha consegnato il libro dei Vangeli (foto), l’anello, la mitria e il pastorale. Tutti simboli del pastore e della sua comunione con Cristo. Semplice e diretto il saluto di Mons. Giurdanella ai presenti nonostante una forte commozione che si è manifestata con lacrime e qualche interruzione salutata da scroscianti applausi. Tanti i ringraziamenti. “Ringrazio la cara chiesa di Mazara e sono disposto ad amarla”, ha detto in conclusione il neo vescovo alla fine di una cerimonia durata quasi 4 ore e chiusa dalla benedizione e dalla solenne intonazione del Te Deum.