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Abbandonano l’aula per protesta i consiglieri di minoranza

“In queste settimane concesse all’Amministrazione comunale, affinché potesse lavorare e occuparsi finalmente dei problemi di Santa Croce, non abbiamo notato alcun passo avanti sotto il profilo della programmazione e dell’azione. Ma solo un atteggiamento lesivo nei confronti della dignità del Consiglio comunale, delle opposizioni e di tutti i cittadini che da esse si sentono rappresentate”. Lo affermano in una nota i consiglieri comunali di ‘Insieme per Santa Croce’, Gaetano Riva, Alessio Mandarà, Eva Fidone e Piero Mandarà, che l’altra sera, prima di entrare nella trattazione dei punti all’ordine del giorno, hanno abbandonato l’aula in segno di protesta. “L’Amministrazione e la maggioranza, dopo aver ignorato platealmente e con giustificazioni imbarazzanti le proposte e le sollecitazioni giunte dalla minoranza (a partire dalle mozioni utili alla collettività), negli ultimi tempi sono passati alla “fase 2”: il mancato coinvolgimento dei sottoscritti in tutti gli atti di pertinenza del consiglio comunale. Il maggiore responsabile di questa deriva antidemocratica – aggiungono i 4 consiglieri – è senz’altro il presidente del civico consesso Luca Agnello”. Direttamente chiamato in causa, la risposta di Agnello è arrivata a stretto giro di posta: “In questi primi mesi di mandato – dichiara Agnello – ho scelto di non entrare nel merito delle polemiche politiche, spesso aspre e a tratti volgari, proprio per il rispetto del ruolo che ho l’onere di ricoprire. Tuttavia gli attacchi infondati della minoranza all’esercizio della mia funzione impongono una riflessione ferma e chiara. I tempi minimi e massimi di convocazione dei consigli comunali sono stabiliti dalla legge e la documentazione deve essere a disposizione dei consiglieri entro 72 ore dalla seduta. Compito del Presidente è garantire che vengano rispettati i tempi ritenuti evidentemente congrui dal legislatore affinché ogni consigliere possa svolgere il proprio ruolo. Le proposte per il Consiglio da parte dell’amministrazione si concretizzano attraverso delibere di Giunta; solo dopo i consiglieri comunali esercitano le loro scelte, col filtro della conferenza dei capigruppo o direttamente in consiglio comunale, organo preposto alla discussione e alle proposte. Così è accaduto ed è istituzionalmente impensabile chiedere al presidente di discutere coi consiglieri di scelte dell’amministrazione non ancora formalizzate. Ciò comporterebbe una indebita ingerenza e promiscuità di ruoli a cui evidentemente era abituato qualche consigliere di minoranza.
Questo consiglio comunale – prosegue Agnello – è stato convocato in tempi congrui per garantire al consiglio l’opportunità adeguare il regolamento edilizio regionale alle esigenze del nostro territorio. Sono stati messi a disposizione di ciascun consigliere tutti gli strumenti per poter discutere gli argomenti all’ odg, tutti di alto interesse collettivo, inclusa la disponibilità dei tecnici alla conferenza dei capigruppo disertata con irriguardosa arroganza dall’opposizione. Ogni polemica dunque – conclude il presidente della civica assise – appare strumentale soprattutto se si decide di disertare l’aula consiliare, luogo preposto alla discussione anche aspra e decisa ma legittima secondo i principi della democrazia”.