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Comiso e Virtus Ispica sconfitti nel finale

Calcio, Eccellenza/D

Comiso-Leonzio: 1-2

Marcatori: 4’ st Diallo, 27’ Carbonaro, 47 Kabongu

Comiso: : Di Martino, Grego, Marino, Leggio, Rotondo, Cassarino, Tomasello (28’ s.t. Cavallo), Diallo, Valerio, Charty. All. Violante.

Leonzio: Serafino, Spampinato (20 s.t. Cannone), Urso, La Mesa, Tornatore, Bertolo, Carbonaro (36’ s.t. Kabangu), Lorefice, Sangiorgio (20’ s.t. Scapellato F.), Scapellato, (13’ s.t. Quarto), D’Emanuele. All. Serafino.

A r b i t ro : Naselli di Catania

Comiso punito oltremisura. Il contropiede di Kabongu, con gli ospiti in 10 per l’espulsione di Quarto a 5’ dalla fine, arriva nei minuti di recupero ed è letale. I verdearancio si fanno trovare scoperti in difesa e l’attaccante bianconera trova la strada libera verso Di Martino che nulla può per evitare un gol che vale 3 punti. Un peccato di ingenuità che costa molto caro dopo una partita ben giocata dai padroni di casa accolti dai loro tifosi all’esordio in Eccellenza. Il Comiso ha controllato la gara nel primo tempo ed ha messo in difficoltà gli ospiti nel primo tempo che in un paio di occasioni si sono salvati per il rotto della cuffia. Nella ripresa è ancora una volta Diallo a farsi trovare pronto all’appuntamento con il gol. Il tiro dell’attaccante non lascia scampo a Serafino disteso in vano tuffo. La Leonzio viene fuori dal suo guscio e comincia a premere. Il veterano Carbonaro fa valere tutta la sua esperienza dopo un’azione manovrata e pareggia. Comiso ancora avanti con tutte le forze e uomini freschi mandati in campo da Violante per riconquistare i tre punti. E’ proprio un errore di piazzamento della difesa locale che costa caro sul contropiede di Kabongu.

 Virtus Ispica-Acquedolcese: 0-1

Marcatore: Genovese al 35’ st su rigore

Virtus Ispica: a: Starapoli, Caruso, Bastos, Caschetto (7′ st Giardina), Diagne (31′ st De Naro), Di Pasquale, Mammana, Falla, Blansten, Coria, Rivas. All. Trigilia

Rocca Acquedolcese: Caserta, Agolli, Mazouf Y., Caraco, Zingales Botta L., Scolaro (31′ st Mazouf M.), Conti (15′ st
Chidichimo), Genovese P., Cangemi, Longo (1′ st Genovese A.), Zingales S. All. Palmeri
Arbitro: Marino di Acireale

Un rigore condanna la Virtus Ispica all’esordio in campionato. Non ci sono tifosi sugli spalti del comunale di Pozzallo, eletto a sede delle gare casalinghe dei virtussini e non ancora omologato per il pubblico. La Virtus multilingue di Peppe Trigilia si batte e mette in difficoltà i peloritani che alla fine prevalgono perché più compatti e meglio organizzati soprattutto in difesa. Genovese si procura e segna il rigore che vale i 3 punti e lascia tanto rammarico in casa giallorossa. L’allenatore Peppe Trigilia può comunque trovare segnali positivi perché la sua squadra si è battuta ed era priva di giocatori non ancora tesserati che possono far crescere la qualità dell’undici ispicese.

Real Siracusa-S. Croce: 1-0

Marcatore: 36′ pt  Amato

Real Siracusa: Aglianò, Ballatore, Brancato, Amato, Ulma, Midolo, Melluzzo, Rossitto, Hurtado Lora, Ruiz, Alfò. All.re Gallo

Santa Croce: Alcarez, Di Perna (43’pt Celestre), Russo, Sene Pape, Ravalli, Giuffrida, Zerillo, Reale, Napolitano, Ruffino, Restivo, All. Lucenti

Arbitro: Azzolina di Caltanissetta

Con un tiro dal limite stile “eurogol” il Real Siracusa ha la meglio sul Santa Croce facendo sua una gara tutto sommato equilibrata dove i biancoazzurri ospiti possono recriminare per non aver giocato male ed essere penalizzata da “un tiro-un gol”. Primo tempo che scorreva senza supremazia da parte di una squadra o dall’altra con la gara che si sbloccava con un gol di Amato al 36’ che da fuori area trovava il tiro della domenica e portava in vantaggio la sua squadra. La gara veniva poi condizionata dalle espulsioni dei due numeri undici Alfò e Restivo che venivano mandati anzitempo sotto la doccia per reciproche scorrettezze. Nella ripresa al 10’ addirittura i siracusani rimanevano in nove per l’espulsione per doppia ammonizione di Hurtado Lora che indirizzava la gara a giocare in un’unica porta, quella del Real Siracusa. Il Santa Croce si buttava in avanti, operava la supremazia territoriale ma causa imperfezioni nelle conclusioni non riusciva a impattare. Solo nel finale la squadra di Lucenti trovava la rete del pareggio ma la terna arbitrale annullava la realizzazione con una inspiegabile decisione.