Corriere di Ragusa Attualità

Sull’emergenza rifiuti a Modica si naviga a vista. Pagano i cittadini

La già precaria situazione del comune di Modica si appresta a precipitare del tutto, in particolare sul fronte rovente dell’emergenza rifiuti, dal momento che l’impressione tangibile che si stia navigando a vista fa il paio con l’unica certezza che al momento può essere garantita: i costi esorbitanti per smaltire il mare di pattume che invade le strade lo pagheranno i cittadini (sia gli incivili, che, ahinoi, gli onesti contribuenti che pagano tutte le tasse e fanno bene la differenziata) con una Tari che sarà tra le più salate mai viste. E’ quanto emerge dai corridoi di palazzo San Domenico, durante quelle 48 ore scarse in cui sono frequentati dalla commissaria straordinaria che fino ad ora non ha mai informato i cittadini delle determinazioni assunte, se non a fatto compiuto. Ma i modicani hanno diritto di sapere, ad esempio, se sia fondata la voce che saranno pagate circa 600 euro a tonnellata a ditte esterne per la ripulitura delle numerose zone insozzate dai rifiuti. Perché di ciò non si occupa la ditta che gestisce il servizio? Dall’ufficio ecologia silenzio. Per capirne di più si attende la seduta aperta del consiglio comunale, che sarà convocata a breve. Prepariamoci dunque a convivere ancora per molto tempo ancora con questa vergognosa e stucchevole emergenza, che si protrae ormai da 3 mesi, facendo inorridire i turisti, indispettendo i residenti e causando malumori. Per metterci una pezza pare che il sistema di raccolta stradale dei rifiuti tramite cassonetti sarà gradatamente abbandonato per favorire il metodo della raccolta di prossimità, che consiste nell’istallazione di postazioni mobili dedicate in vari giorni e a determinati orari al ritiro dei rifiuti, con controllo immediato dei conferitori e di quanto conferito. A ciò si affiancherà l’uso delle telecamere, che finora hanno funzionato poco e male, per sanzionare i maleducati ed evitare il riformarsi delle discariche a cielo aperto, la cui rimozione costa tanti bei soldini, tutti a carico dei contribuenti, loro malgrado. Modica è l’unico comune ibleo che non ha saputo affrontare in maniera adeguata l’emergenza rifiuti. Di chi è la responsabilità? E perché lo scotto di cotanta inettitudine la dovranno pagare i modicani di tasca propria? Ce ne sarebbe abbastanza per un bell’esposto in procura. Ma un esposto vero.
L’EMERGENZA MUNNIZZA COMPIE 3 MESI. MA NON E’ IL CASO DI FARE GLI AUGURI
L’emergenza munnìzza compie 3 mesi: da poco meno di 90 giorni difatti si fa i conti con una vergognosa e maleodorante emergenza che mai si ricorda a memoria d’uomo, in particolare a Modica, dove distese di pattume assortito si estendono a perdita d’occhio per le strade di campagna e periferiche. La muraglia di spazzatura che si spalma per decine di metri lungo le strade delle campagne modicane imbratta i muri a secco che costeggiano diverse contrade, a cominciare dalla strada di contrada Michelica Crocevie. Una vergogna. Oltre ad ammorbare l’aria con un olezzo nauseabondo che penetra le narici, il pattume costituisce un obiettivo pericolo alla circolazione veicolare, avendo invaso buona parte della sede stradale, come anche nel caso della strada Modica Scicli per contrada Spana e o delle contrade Trebalate e Tre Casucce Torre Rodosta, tanto per citarne alcune. Arterie trafficate e altamente insozzate dove prima o poi ci scapperà l’incidente. Vero è che le discariche a cielo aperto erano state bonificate di recente, ma a causa della inciviltà dei soliti maleducati e della pressoché totale assenza di controlli, si sono riformate a perdita d’occhio. Non si può continuare così e qualcuno dovrà pagare per l’accaduto. Intanto i primi che pagano sono i cittadini, cui è arrivata una Tari più “pesante” nonostante gli obiettivi disservizi che sono sotto gli occhi (e il naso) di tutti. Complimenti a sindaci, politicanti, burocrati e chi più ne ha più ne metta che scaricano il barile invece di dipingersi la faccia di rosso vergogna, per citare un successo musicale di qualche anno fa dell’artista Marina Rei che cantava “I miei complimenti”. Noi a chi li dobbiamo rivolgere?

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