RAGUSA – “Il fatto che un membro della giunta Cassì, utilizzando epiteti poco gentili, sia riuscito a far sì che alcuni consiglieri di maggioranza ritirassero un ordine del giorno, considerato dal Partito Democratico degno di nota, è l’ennesima dimostrazione di quanta poca democrazia e libertà di confronto ci sia all’interno dell’amministrazione di Ragusa. Per questo saremo noi a ripresentare l’atto tal quale”. E’ quanto denunciato dal segretario cittadino del Pd Peppe Calabrese. “Fin dall’inizio di questo secondo mandato del sindaco Cassì – dice ancora il segretario – abbiamo avuto la netta sensazione che un’aggregazione politica tanto eterogenea potesse trovarsi costantemente sull’orlo della rottura, soprattutto se di mezzo ci si mette l’arroganza di alcuni esponenti della giunta. In questo caso, come abbiamo già raccontato commentando la seduta dello scorso 10 settembre, 4 giovani consiglieri, di cui 2 donne, che avevano presentato un ordine del giorno contenente una proposta per contrastare l’evasione della Tari e il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti urbani (odg apprezzato dal Pd che aveva deciso di votarlo positivamente) sono stati oggetto di offese durante un incontro della maggioranza, venendo apostrofati da un assessore con epiteti poco gentili. Questi atteggiamenti, soprattutto se tenuti contro Consiglieri comunali eletti direttamente dai cittadini da parte di chi, invece, è stato nominato assessore, sono gravi, fanno male alla politica, imbavagliano chi vuole contribuire a migliorare la città e distruggono confronto e dialogo. Per questo il Pd in Consiglio comunale farà proprio l’ordine del giorno per portarlo nuovamente in aula”.
“Il sindaco, quale garante della propria coalizione e primo membro della giunta – aggiunge Calabrese – avrebbe il dovere di venire in aula a scusarsi per il comportamento del proprio assessore così come quest’ultimo dovrebbe sentire di dover fare, ma sappiamo già che ciò non accadrà. Ci auguriamo che i Consiglieri offesi siano colti da un moto di dignità tale da chiedere a Cassì di cacciare il responsabile di un comportamento tanto oltraggioso oppure, come dimostrazione di amor proprio, si convincano ad abbandonare la maggioranza, se non sulla carta almeno nei comportamenti, come già altri stanno dimostrando d’aver fatto”. “Al Comune di Ragusa – conclude il segretario del Pd – nessuno pensi che simili atteggiamenti possano essere insabbiati”.