La pioggia caduta nell’ultimo scorcio dello scorso agosto non ha alleviato la siccità che affligge la Sicilia e che si sta espandendo inesorabilmente su tutta l’isola.
Secondo la Regione il 2023 è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica e la storia non cambia anche i primi mesi di quest’anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge senza precedenti, confermando fino a questo momento questa tendenza. Gli invasi sono sempre più secchi e solo a marzo si conta meno del 90% di acqua. Secondo i dati raccolti da Anbi, l’osservatorio risorse idriche, si tratta di un valore così basso che non si registrava addirittura dal 2010. Le alte temperature degli ultimi mesi hanno prosciugato gli invasi rendendo la situazione idrica sempre più problematica.
Mentre il mese di luglio ha visto poche precipitazioni e prevalentemente nel Messinese, il mese appena terminato ha capovolto la tendenza, l’estate che sta volgendo al termine è stata piovosa. Il mese di agosto, contrariamente da quanto ci si aspettava, è stato caratterizzato da una frequenza abbastanza elevata di eventi di instabilità, quasi sempre legati ad infiltrazioni di aria fresca in quota consentite dall’attenuazione dell’alta pressione in quota che si è verificata ai margini delle principali circolazioni anticicloniche. La tipologia di questi fenomeni ha favorito quindi alcuni nubifragi anche di eleva intensità e grandinate. L’altra caratteristica comune a questi eventi è il loro svilupparsi nelle aree interne, dove maggiore è la differenza di temperatura tra l’atmosfera al suolo e l’atmosfera in quota, mentre tale differenza è minore sulle fasce costiere, dove il mare limita l’innalzamento delle temperature vicino al suolo. Condizione differente è stata invece quella registrata tra i giorni 18 e 20, quando l’area tirrenica si è trovata sotto l’effetto di una circolazione depressionaria isolatasi da una saccatura di origine atlantica, che ha prodotto fenomeni anche violenti lungo la costa, la cui possibilità era stata segnalata dalle nostre previsioni e nel cui contesto si sono verificati tristi fatti di cronaca.
Il numero di giorni nel mese con eventi piovosi registrati dalla rete Sias è stato pari a 23, a cui vanno aggiunti ulteriori 3 giorni con piogge documentate solo dalle immagini radar e dalla più fitta rete Drpc. La maggior parte degli eventi ha però interessato aree circoscritte, tanto che il numero medio di giorni piovosi per singola stazione è risultato pari a 3,5, valore elevato e nettamente superiore al valore normale di 1,4 giorni piovosi per il periodo 2003-2022. Il numero più elevato di giorni piovosi sulla rete Sias (Servizio agrometeorologico siciliano) pari a 12, è stato registrato dalla stazione Linguaglossa Etna Nord, mentre sono numerose le stazioni, ubicate per lo più sulla fascia meridionale dell’Isola, dove non è stato registrato durante il mese alcun evento piovoso. L’effetto principale delle piogge cadute in agosto è stato il reintegro delle riserve idriche dei suoli interessati, spesso completamente secchi anche negli strati profondi. Una parte rilevante degli apporti è andata perduta per evaporazione dagli strati superficiali del suolo, che è tipica dei mesi caldi. Molto limitato è stato dunque il reintegro delle riserve nei corpi idrici superficiali e sotterranei, che hanno bisogno di ulteriori e più diffusi eventi piovosi per ricevere apporti significativi.