Alessandro Erra è il nuovo allenatore del Ragusa Calcio. E’ tra i più esperti, dopo una lunga carriera tra la Lega Pro e la Serie D. La proprietà dell’Asd Ragusa calcio 1949 cala il primo colpo di mercato. Ed è solo l’antipasto di una lunga serie. Il nuovo tecnico azzurro è in forza alle aquile azzurre, strappato a una agguerrita concorrenza per portare in alto i colori della maglia del Ragusa. Erra, 51 anni, nativo di Genova, conta alle spalle sette campionati in Serie C, con Catanzaro, Paganese e Vigor Lamezia, e 10 in Serie D con Nocerina, Angri, Gelbison e Sambiase. Dunque, un profondo conoscitore della categoria, pronto ad avviare questa nuova avventura da condottiero in panchina delle aquile azzurre. “Sono molto felice di essere qua a Ragusa – afferma mister Erra – la società che mi ha scelto ha delle motivazioni che ho ritenuto molto valide e stimolanti. Arrivo in una società “nuova”, che si è allargata rispetto a quella della scorsa stagione, formata da imprenditori di un certo spessore. Mi ha molto colpito l’aspetto umano delle persone con cui ho interloquito. E, soprattutto, il fatto che si stia mettendo in piedi un progetto destinato a una crescita molto interessante”. “Sono, perciò, molto onorato – ancora mister Erra – di fare parte della famiglia azzurra”.
Con che modulo giocherà il Ragusa di mister Erra?
“Direi che il calcio ormai va in un’altra direzione – prosegue l’allenatore – rispetto ai moduli prestabiliti. La questione, adesso, è fare in modo che possano arrivare giocatori disponibili, con voglia di sacrificarsi, cercheremo di costruire una squadra che abbia queste caratteristiche, che possa andare con il cuore oltre ogni ostacolo”. “Mi avevano parlato molto bene di Ragusa anche come città – prosegue il tecnico – ho potuto già verificare come sia una realtà bellissima. Spero di viverla al meglio e spero che possano essere numerosi i tifosi che ci seguano. Abbiamo una proprietà forte alle spalle e questo è un valore aggiunto che va messo in rilievo. Vogliamo fare le cose per bene. Siamo pronti a crescere partendo dalle esperienze già maturate. E questo ritengo possa essere il miglior viatico per il futuro”.