RAGUSA – Infermieri sottopagati. Succede all’Asp di Ragusa, dove il personale infermieristico ha percepito, come produttività incentivante, molto meno rispetto ai colleghi delle altre aziende sanitarie siciliane, pur avendo lo stesso carico di lavoro e di responsabilità. La circostanza viene denunciata dal sindacato di categoria Nursind Ragusa, secondo cui un infermiere dell’Asp di Ragusa percepisce, oltre al regolare stipendio, un premio di produttività incentivante, riferito al 2023, del 40% in meno rispetto all’anno precedente. Tale premio risulta essere 3 volte inferiore a quello contestualmente attribuito agli infermieri dell’Asp di Siracusa, e oltre 4 volte inferiore rispetto a quello percepito dai colleghi di Palermo, senza distinzione di risultato, né di complessità tra le varie unità operative.
In pratica un incentivo non solo assai esiguo, ma uguale per tutti, con il risultato che operare in reparti con maggior carico, rischio e produttività potrebbe, risultare in prospettiva poco conveniente al personale infermieristico, visto che ve ne sono altri a carico inferiore, dove il premio incentivante di produttività è identico, come evidenziato dal sindacato di categoria. Peraltro il personale infermieristico dell’Asp di Ragusa opera con una quota parte di volontari anche sul 118, o sopperendo in altri servizi per garantire le ferie dei colleghi. Una disponibilità certo retribuita ma che, nell’insieme, anche a svolgere numerose ore extra, oltre a quelle prestate nel servizio di appartenenza, difficilmente, stando ai numeri, può portare un infermiere ragusano ad acquisire gli stessi introiti dei colleghi di Palermo o di Siracusa, a cui basta lavorare nel proprio ambito di servizio per guadagnare con il solo premio di produttività incentivante molto più dei degli infermieri dell’Asp di Ragusa, come si evince dal comunicato del Nursind.
Questa situazione non va giù agli interessati, ragion per cui è ipotizzabile una fuga del personale dai reparti a maggiore complessità, e, al contempo, anche un abbandono di questi servizi accessori offerti volontariamente dal personale infermieristico, tanto importanti per la collettività. Il rischio è che a farne le spese di questo malcontento del personale infermieristico sia l’utenza, a fronte di servizi già inadeguati e che potrebbero essere ulteriormente impoveriti. Noi abbiamo contattato l’Asp su questo su questa vicenda per comprenderne i contorni ed avere risposte, di cui restiamo in attesa. La situazione nel frattempo è in addivenire e nulla è dato per scontato. L’unico dato al momento certo è che la situazione rischia di farsi rovente, proprio come il clima di questo infuocato agosto.
Nella foto in alto la sede di piazza Igea dell’Asp di Ragusa