Vittoria piange la morte di Monsignor Giuseppe Calì, spentosi a 96 anni

Corriere di Ragusa Attualità

Vittoria piange la morte di Monsignor Giuseppe Calì, spentosi a 96 anni

VITTORIA – Si è spento all’età di 96 anni Mons. Giuseppe Calì. I funerali saranno celebrati lunedì alle 16 nella Basilica di San Giovanni Battista, dove la salma sarà esposta dalle 8 del mattino. La ferale notizia ha suscitato commozione in tutto il territorio ibleo, ma in particolare a Vittoria, visto che la figura dell’arciprete di S. Giovanni era molto apprezzata da tutta la comunità religiosa e non.

Mons. Calì ha vissuto sempre in prima fila gli eventi cittadini non facendo mai mancare le sue parole di conforto ma anche di sprone. L’amministrazione aveva festeggiato lo scorso 7 giugno i 95 anni del sacerdote con una sobria cerimonia ed il sindaco Francesco Aiello aveva sottolineato come la vita dell’arciprete è stata sempre dedicata alla chiesa e alla città. Mons. Calì fu ordinato sacerdote il 29 Giugno del 1953 e fu assegnato a Palazzolo Acreide dove rimase per due anni come viceparroco e successivamente a Canicattini Bagni, fino al 1956, anno in cui fece ritorno a Vittoria dopo l’istituzione della Diocesi di Ragusa.

Fu nominato parroco della neo eretta parrocchia del Santissimo Rosario dal primo vescovo di Ragusa, Mons. Pennisi, e nel 1978 fu chiamato a reggere da arciprete la Chiesa Madre di San Giovanni Battista fino alla rinuncia per raggiunti limiti di età. Nel 2003 fu celebrato il Giubileo sacerdotale in un cattedrale stracolma. Mons. Calì ha formato tante generazioni di studenti nel corso della sua attività di docente presso il Liceo “Cancellieri” dove fu molto apprezzato per il suo equilibrio. Sentite le parole del sindaco Francesco Aiello: “Esprimo il dolore e il compianto mio e dell’intera Cittadinanza. La Città non dimenticherà’ mai il valore della sua azione religiosa e pastorale. Azione forte e coraggiosa che guardava alla dimensione umana come punto d’approdo di ogni confronto civile e religioso. Addio Monsignore, grazie per avermi trattato sempre come un amico sincero devoto e leale”.