RAGUSA – Il comune capoluogo ha ricordato l’anniversario del terremoto del 1693 con una lunga giornata di appuntamenti tra preghiere, processioni e testimonianze. “La memoria e l’orgoglio” ha tagliato il traguardo della sua settima edizione ed ha visto la presenza del sindaco Peppe Cassì, di amministratori dei rappresentanti delle istituzioni e del clero ragusano. E’ stata una giornata iniziata con i rintocchi delle campane della cattedrale di S. Giorgio ad Ibla, e di tutte le chiese della città, alle 15 in punto, orario della scossa più forte dell’11 gennaio di 330 anni fa. Ragusa pagò un tributo altissimo con 5 mila vittime sugli allora 10 mila abitanti.
Dopo l’adorazione eucaristica alle 18 davanti al portale di S. Giorgio, tra le poche testimonianze architettoniche sopravvissute al sisma, si è tenuto un momento di preghiera chiuso dall’intervento del sindaco che ha ricordato la tragedia ed il coraggio dei sopravvissuti che hanno dato il via alla ricostruzione che ha restituito Ibla al suo splendore. La lunga processione ha poi mosso verso la parte alta della città dove all’ingresso della cattedrale di S. Giovanni ha risuonato il Te Deum ed a seguire si è tenuta la funzione eucaristica concelebrata dai parroci Don Giuseppe Burrafato e Don Pietro Floridia.