Acate sfila nel nome di Daouda Diane, l’immigrato 37enne scomparso nel nulla 5 mesi fa. In 300 si sono ritrovati nel centro della cittadina nel corso dello sciopero nazionale indetto da sindacati per protestare contro il carovita, l’aumento delle diseguaglianze sociali, l’attacco ai salari. La manifestazione è stata anche l’occasione per porre ancora una volta al centro dell’attenzione il tema dell’accoglienza ai migranti, il loro sfruttamento e il bisogno di giustizia proprio per non far calare il silenzio sulla vicenda dell’operaio e mediatore culturale scomparso 5 mesi fa ed ancora non ritrovato. Come accennato sono stati circa 300 i lavoratori e gli attivisti dell’Usb, con cui il mediatore culturale ivoriano collaborava, che hanno manifestato in piazza. “Questo è uno dei territori a più alto tasso di sfruttamento di tutta la Sicilia, se non d’Italia – spiega Michele Mililli, della Federazione del sociale Usb di Ragusa – e nonostante tavoli tecnici e incontri in prefettura, piogge di finanziamenti per non meglio precisati progetti anti caporalato, nelle serre si continua a faticare fino a 10 ore al giorno, senza contratto, né tutele”. Alla manifestazione sono state presenti anche tante sigle del mondo del lavoro, tra cui Cub Caltanissetta, Cobas Catania, Movimento No Muos, Rete antirazzista catanese, Rifondazione comunista Ragusa, Gruppo anarchico Ragusa, Lotta Continua Sicilia, Partito comunista Sicilia, Potere al Popolo Ragusa.
