Corriere di Ragusa Sicilia

Una triangolazione pericolosa vede la Sicilia al centro del conflitto ucraino: ecco quale

Una triangolazione pericolosa che vede la Sicilia al centro del conflitto ucraino. Secondo una inchiesta pubblicata sul Wall Street Journal il punto di smistamento del petrolio proveniente dalla Russia è la raffineria di Priolo. Il WSJ ha ha ricostruito e tracciato le rotte delle navi che arrivano nel porto di Augusta per scaricare greggio e caricare prodotti trasformati dall’impianto siciliano di raffinazione, gassificazione e cogenerazione di energia della Lukoil, che riceve fino al 93% di greggio dalla Russia per produrre benzina che poi manda negli Stati Uniti a gruppi come Exxon, senza violare ufficialmente le sanzioni. La grande maggioranza del petrolio della raffineria di Priolo proviene, infatti, dalla Russia. In Sicilia il petrolio russo viene raffinato, un processo che lo fa diventare «italiano», secondo una prassi consolidata che permette al greggio di cambiare in base al luogo dove viene raffinato. Sono così “legalmente” violate le sanzioni americane che vietano agli Stati Uniti di importare petrolio dalla Russia, dopo la guerra di Vladimir Putin all’Ucraina. Da fine febbraio gli Stati Uniti hanno proibito l’importazione di petrolio russo, nell’ambito delle sanzioni varate per punire l’invasione russa dell’Ucraina, oltre a quelle che colpiscono personalmente gli oligarchi e le aziende legate al presidente Putin. Anche l’Unione europea, dopo mesi di discussioni, ha deciso di seguire l’esempio Usa e l’embargo sul petrolio russo scatterà dal 5 dicembre nella Ue. Fino ad allora, però, i gruppi in Europa, Italia compresa, possono continuare a comprare il greggio russo senza problemi. Come fa la Isab di Priolo. A differenza del maggiore gruppo russo di raffinazione russo Rosneft, controllato direttamente dallo Stato, Lukoil non è stata sanzionata. E mantiene una presenza negli Usa, dove distribuisce prodotti petroliferi a 11 Stati. La Lukoil, che ha anche una rete di stazioni di rifornimento soprattutto in Sicilia è la seconda raffineria pià grande d’Italia e la quinta in Europa. La chiusura eventuale della Lukoil di Priolo mette a repentaglio circa 10 mila posti di lavoro, oltre l’indotto, e potrebbe determinare una catastrofe sociale in un territorio già gravato dalla crisi.