Corriere di Ragusa Cultura

“La Roba” di Verga in prima nazionale sbanca al Teatro Garibaldi

Un grande ulivo domina la scena e sotto le sue fronde si sviluppa la vicenda del ricco fattore Mazzarò, la quotidianità dei suoi massari e il dramma dello stesso protagonista che alla fine accasciandosi sotto l’albero prende atto che quanto ha accumulato in vita non può portarselo con sé. “La roba”, testo liberamente tratto dalle “Novelle rusticane” di Giovanni Verga, è stato portato in scena in prima nazionale sul palcoscenico del Teatro Garibaldi ed ha avuto in Enrico Guarneri, un interprete di grande qualità. Per le due serate che hanno inaugurato la stagione 2022-23 della Fondazione Garibaldi teatro gremito in ogni ordine di posti e consensi unanimi non solo per il protagonista ma anche per gli altri nove personaggi che si sono alternati sulla scena. La regia di Guglielmo Ferro esalta la sicilianità dei protagonisti sia nei tratti sia nelle movenze e nelle espressioni che alternano lingua e dialetto. Enrico Guarneri si muove a suo agio nei panni di Mazzarò, ossessionato dal possesso e dall’avarizia, uomo scontroso e indisponibile al prossimo se non per il proprio tornaconto. La scena “inventata” da Salvo Mangiagli ha effetti cangianti grazie al sapiente gioco di luci che la rendono sempre nuova ed adatta alle vicende rappresentate. “La roba” risulta alla fine leggera per la bravura dei personaggi che imprimono ritmo ai dialoghi ma non per questo meno ricca di significati e messaggi sull’ineluttabilità della vita e quindi della morte.