Calano le nascite e la Sicilia invecchia. Negli ultimi 5 anni i nuovi nati sono calati di 5.000 unità, da 41.000 a 36.000. Il rapporto sulla natalità pubblicato dal Ministero della Sanità dice che nel 2021 in Sicilia sono nati 36.606 bambini a fronte dei 36.717 del 2020, dei 38.072 del 2019, dei 39.978 del 2018 e dei 41.437 del 2017. Il tasso di natalità (numero dei nati vivi ogni mille abitanti) è sceso per la prima volta sotto la soglia dell’8 per cento (7.7) che si colloca, comunque, poco più oltre della media italiana, 6.8. Cala anche il tasso di fecondità che è calato a 1,35, che si avvicina alla media italiana di 1,25. Tanti i motivi che concorrono al calo di natalità. In particolare incide la situazione economica delle famiglie perché la disoccupazione cresce tra i giovani, siamo ormai a quota 40 per cento, e affrontare i costi della nascita e della crescita di un bambino spaventa. Ci sono da affrontare costi iniziali importanti come ecografia e controlli specialisti che spesso non vengono garantiti dalle strutture pubbliche per cui bisogna ricorrere a cliniche private con costi esorbitanti. Una vista presso un ginecologo privato si aggira sui 100 euro, una ecografia sui 120, e se si vuole un esame del Dna fetale si arriva a 150 euro. Bisogna tuttavia rilevare che in Sicilia l’87 per cento delle donne partorisce in una struttura pubblica e solo il 12 per cento in una struttura privata essendo disponibili ad un esborso significativo. Costi, tempi di attesa, incertezza sul futuro, mancanza di lavoro sono così i motivi di un invecchiamento della popolazione i cui effetti si vedranno nei prossimi anni con tute i risvolti negativi del caso.
